Regia di Terence Fisher vedi scheda film
Nella Parigi del 1890, vive il Dott.Georges Bonner (Anton Diffring), brillante chirurgo e grande appassionato di arte scultorea. E' un'uomo che all'apparenza dimostra sui 35 anni. In realtà Bonner di anni ne ha ben 104. Infatti l'uomo ha scoperto il segreto dell'eterna giovinezza. Remake di un film americano del 1945 diretto da Ralph Murphy, L'UOMO CHE INGANNO' LA MORTE e' una produzione Hammer che conoscevo solo di fama, oltre che essere (ingiustamente) uno dei titoli della leggendaria casa inglese meno nominati e apprezzati. Io lo considero invece una dei più interessanti, e inoltre uno dei migliori risultati del regista Terence Fisher. Il film affronta il tema della vita eterna, mischiando molto abilmente il Dott. Jekill, il ritratto di Dorian Gray e un pizzico di Jack lo squartatore. L'argomento e' affrontato in maniera convincente e lucidissima, specie nell'animato dialogo tra il Dott.Bonner e il suo amico e collega Dott.Ludwig Weiss. Discussione che terminerà in tragedia con la morte dell'anziano medico. Attori eccellenti, con il ruolo del protagonista originariamente offerto a Peter Cushing, ma che non andò a buon fine per problemi contrattuali e ritardi vari. La produzione ripiego' dunque su Anton Diffring, un caratterista tedesco che nella sua lunga carriera d'attore ha vestito un'infinità di volte la divisa da ufficiale nazista. Qui il bravo attore si immedesima alla perfezione nel personaggio di un'uomo disposto a tutto pur di arrivare al suo scopo, cominciando anche a esprimersi in deliri di onnipotenza. Ottimo anche Christopher Lee, in un inedito personaggio positivo, anche se un po' defilato. Impeccabile la confezione, con la solita splendida fotografia, per un film ambientato tutto in interni, con i rarissimi esterni notturni e avvolti nella nebbia (all'inizio e verso la fine), probabilmente girati in teatro di posa. Un film che sin dall'inizio viaggia come un treno, per poi arrancare con il solito finale frettoloso, come frettoloso e' il make-up del protagonista che invecchia di colpo. D'altronde il bello del cinema artigianale e' proprio questo: spesso ottime idee, non sempre supportate da un budget adeguato. Ma nonostante questo, il film non ne risente e non può' non lasciare soddisfatti gli appassionati del l'horror gotico e della mitica Hammer.
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