Regia di William A. Fraker vedi scheda film
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Uno tra i western sul tramonto e la fine della vita del cowboy e dello spostamento delle mandrie ad ovest. Insieme a COWBOY (1958), I COWBOYS (1972), UOMINI SELVAGGI (1971) è tra i western più amari e suggestivi sull'arrivo del progresso che con la Ferrovia, l'urbanizzazione e il filo spinato rende obsoleto il mestiere del cowboy, rendendolo all'improvviso un disoccupato, disadattato e senza futuro. Il cowboy, figura iconica del Vecchio West con la sua vita libera a contatto con la natura e gli spazi sconfinati diventa immediatamente anacronistica e destinata all'estinzione. Questi 4 grandi film mostrano, ciascuno a suo modo, come uno dei protagonisti della Storia del West sia ormai inutile. C'è una scena emblematica di questo dramma in questo film, quando un vecchio cowboy, a causa della perdita del lavoro, si sente inutile e in un gesto disperato si lancia al galoppo giù da un burrone. Se uno vuole vedere uno spaccato realistico e allo stesso tempo poetico della disoccupazione nel West alla fine del secolo, questo è il suo film. Film a mio parere splendido e imprescindibile, con una interpretazione da parte dei due protagonisti Lee Marvin e Jack Palance intensa e commovente. Consigliato.
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