Regia di Don Siegel vedi scheda film
Caposaldo del genere prison-movie con evasione annessa, ambientato nella prigione più famosa del mondo dove arriva un detenuto che già due volte in precedenza era riuscito ad evadere da altrettanti carceri.
Ma qui siamo ad Alcatraz, la massima sicurezza è garantita, così come la violenza, più sentita che mostrata, risulta essere l’altra caratteristica saliente.
L’uomo che vi viene rinchiuso è destinato così a perdere la speranza, un po’ per la rigidità dei secondini e del Direttore, un po’ perché se ci arrivi non è certo per una breve gita.
Ma il nuovo arrivato, nella sua apparente calma olimpica, pianifica con la sua grande ed impossibile fuga.
Un complesso che funziona benissimo e, dopo una prima parte di ambientazione, entriamo nella seconda dove il piano comincia a prendere forma.
La caratteristica migliore è rappresentata dal protagonista, interpretato da un misurato di Clint Eastwood, che alterna una compostezza propria di una persona che sembra aver accettato la sconfitta, a momenti e battute ironicamente taglienti come la coppia regista-attore ha saputo regalarci in diverse circostanze.
L’altra cosa che balza all’occhio è l’asciuttezza imperante, la funzionalità di ogni singola scena al contesto, ed una narrazione asciutta che valorizza le tematiche proposte.
E poi il tutto trova lo sfogo migliore possibile nel finale, un po’ la classica ciliegina sulla torta, dove ognuno può trarre le conclusioni che ritiene più adeguate sul destino degli evasi.
Infine ottimi anche i contrasti cromatici tra gli esterni, spesso rappresentati con colori caldi ed i grigi interni delle celle.
Potente e lontano anni luce dal cinema cinetico che spesso tende a fagocitare le sue storie, qui siamo diametralmente dalla parte opposta ed è un gran bel film anche per questo motivo.
Regia di ottima fattura, niente è superfluo, tutto è funzionale alla causa.
Il personaggio è perfetto per lui ed è bravissimo a mostrarsi in un modo, ma pensare in un altro.
Poi certe battute dette da lui hanno sempre un gusto diverso.
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