Regia di Don Siegel vedi scheda film
Da un fatto di cronaca vero, il resoconto dei soli riusciti ad evadere dal carcere più famoso dell'era moderna, Alcatraz, Don Siegel trasse questo film divenuto poi un classico, che rimane un film drammatico, sensa disdegnare un taglio da pellicola d'azione, nonostante lo spazio angusto in cui si svolge la storia, e , per forza di cose, l'apparente monotonia della vita dei detenuti. Clint Eastwood, guidato da uno dei registi che lo hanno formato ( come egli stesso ha amato ricordare in apertura del suo western più bello, "Gli spietati") ingaggia una sfida fatta di sguardi e piccoli gesti che , nella esiguità di campo della prigione diventa millimetricamente epica, con il direttore crudele e rigido Patrick McGoohan , uno dei più bravi interpreti di villain che il cinema ci abbia presentato, ed è veramente difficile non rimanere coinvolti nel gioco di tensione tra i due personaggi principali. Inoltre, Siegel, che cura moltissimo le sfaccettature psicologiche di ogni carattere, evidenzia l'imparità etica tra uomini corrotti dal Potere, e individui forti solo del proprio spirito e istinto di sopravvivenza, portando lo spettatore a parteggiare apertamente dalla parte di chi la legge l'ha infranta, ma conserva un'umanità non dispersa. Finale giustamente senza troppe risposte, per una storia dai risvolti chiarissimi.
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