Regia di Roy Andersson vedi scheda film
Una galleria di volti, con in primo piano la coppia di giovanissimi protagonisti, un ragazzo e una ragazza, e attorno a loro amici, genitori, parenti, il mondo degli adulti, ecc. Sullo sfondo, un luogo non meglio precisato della Svezia, con le giornate che scorrono lente e tutte uguali, un' eterna monotonia da riempire in qualche modo.
Insomma non succede niente di particolare, fino a quando, alla fine del film il senso di insoddisfazione sotterraneo emerge: ad una festa di paese, il padre della ragazza, schifato dalla vita, lascia esplodere la sua disperazione, imprecando e maledicendo tutto e tutti. Lascia gli altri commensali allibiti e se ne va, sparendo nel nulla.
Gli abitanti del paese vanno a cercarlo, quando la notte ormai comincia a farsi giorno, e la nebbia invade logni cosa, con le voci che invocano invano il nome del disperso, assumendo in questo scenario spettrale un tono sinistro ed inquietante.
Un film intriso di atmosfere nordiche, che parte con il tono scanzonato di Kaurismaki, e finisce con le inquietitudini di Bergman.
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