Regia di Roy Andersson vedi scheda film
Il sabato di Bernt, ragazzo svedese sulla trentina che ha un lavoretto da operaio ma vive ancora con la madre, non potendo permettersi di meglio. Bernt va in città, incontra la fidanzata e i due si recano dai parenti di lei, per concludere la giornata a letto a casa della ragazza.
Questo Saturday, october 5th è il primo mediometraggio firmato da Roy Andersson, dopo un paio di corti e un segmento del documentario Den vita sporten; in particolare qui il regista svedese sembra rifarsi per toni e temi al precedente To fetch a bike, per l’appunto uno dei due corti già licenziati. Tutte storie di comuni ragazzi svedesi, a ogni modo, quasi olmiane nella loro spudorata rassegnazione a un’esistenza ordinaria e ordinata, decisamente lontane dalle opere surreali e prepotentemente simbolistiche dell’età matura di Andersson. 48 minuti in tutto, girato in bianco e nero, questo film narra le vicende di un qualsiasi sabato di un giovanotto qualsiasi, soddisfatto (con poco) dal non dover lavorare e dal poter vedere la fidanzata; una storia – scritta dallo stesso regista – senza inquietudini, né colpi di scena, che rappresenta solo ciò che effettivamente dice: verista, in buona sostanza. 4,5/10.
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