Regia di Errol Morris vedi scheda film
Immerso nella incalzante musica di Philip Glass e costellato da filmati militari d’epoca, il documentario presenta la controversa ed emblematica figura di Robert McNamara, segretario della difesa sotto Kennedy e Johnson, ed arriva a delineare, attraverso le undici lezioni del titolo originale, un quadro piuttosto completo delle strategie militari che hanno guidato la politica estera degli USA negli ultimi cinquanta anni. La guerra è un talento, diceva Machiavelli, è frutto di un calcolo, c’è un fine e non si va mai a caso: McNamara applica il suo raziocinio alle guerre più sanguinolente degli ultimi anni, si pente di certe cose, ma è sempre sicuro di aver fatto il proprio dovere, snocciola nozioni di etica e ribalta in qualche modo l’immagine da guerrafondaio che la Storia gli ha accollato. Morris, da parte sua è discreto nel non calcare troppo la mano sulla materia e si fa sentire soprattutto quando il discorso tocca le vittime: in questo senso, l’immagine dei numeri riferiti alle perdite umane che piovono sulla città come bombe lanciate da B-29, è la più emblematica del film. Appassionante, da seguire in home video col rewind alla mano per la marea di nomi che vengono tirati in ballo, “The fog of war” è un documentario a forma classica, esplicativo ma non freddo, e, soprattutto, si differenzia da quelle operazioni troppo dirette e propagandistiche alla Michael Moore. Voto: 9
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