Regia di Juan Pablo Rebella, Pablo Stoll vedi scheda film
In uno squallido paese dell’Uruguay Jacobo porta avanti una misera fabbrica di calzini, aiutato da Marta e da due ragazze operaie. L’ossessionante e tediosa quotidianità, fatta di gesti sempre uguali e degli stessi silenzi assordanti, viene “sconvolta” dall’arrivo del fratello di Jacobo, Herman, da anni all’estero, perché c’è da sistemare la tomba della madre, morta da poco dopo lunga malattia. L’orgoglioso Jacobo non ha voglia di farsi vedere da Herman scapolo impenitente e sfatto nei modi e nelle maniere, in una casa - tra l’altro - abbandonata da Dio e dagli uomini. Chiede così alla fedele Marta di improvvisarsi moglie per un weekend, di rammendargli per così dire la vita: giusto qualche ora, finché il fratello non si separi. Espletati i doveri cimiteriali, i tre cominciano un fine settimana da “urlo”, che i due registi Juan Pablo Rebella e Pablo Stoll descrivono con pezzi di tragicommedia che ricorda il miglior Kaurismäki e il mutismo esplosivo di Buster Keaton. Un film inesorabile che avviluppa man mano che procedono i minuti, che fa ridere per non piangere e che consente la conoscenza di tre attori davvero straordinari (doppiati benissimo): Andres Pazos (Gigio Alberti), Mirella Pascual (Mita Medici) e Jorge Bolani (Antonio Catania).
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