Regia di Juan Pablo Rebella, Pablo Stoll vedi scheda film
Il grigio è il colore dominante di questa bizzarra e dolente commedia sudamericana (quasi) sentimentale, fatta di piccole menzogne quotidiane (mormorate per non doversi confrontare con la realtà), silenzi sospesi sul vuoto di solitudini incolmabili, sentimenti trattenuti, dolci malinconie e tristezze infinite. I personaggi della pellicola di Juan Pablo Rebella e Pablo Stoll sono profondamente tragici nella loro totale inadeguatezza rispetto alla vita ma, o forse proprio per questo, irresistibilmente comici, come delle figurine grottesche in quel desolante eppure meraviglioso spettacolo che è la vita. "Whisky" è la classica pellicola che si ama o si odia: la lentezza è la sua caratteristica predominante, del resto assolutamente necessaria a rendere il tedio e lo squallore di vite senza (o quasi) speranza di redenzione. Eccellente la beffarda ed ironica regia della coppia Rebella-Stoll, giovani cineasti uruguayani, appena trentenni all'epoca di questo loro secondo lungometraggio: il fatto, poi, che Juan Pablo Rebella abbia deciso di togliersi la vita (nel 2006, ad appena 32 anni) inevitabilmente (ma chissà se a torto o a ragione) conferisce a "Whisky" il sapore, amaro come il fiele, del disperato grido di dolore di un giovane e sensibile artista. Strepitosa l'interpretazione del terzetto di sconosciutissimi protagonisti: la quieta ed enigmatica disperazione dello spagnolo Andres Pazos (scomparso nel 2010 a 65 anni) non la dimenticherò facilmente, così come la dimessa e triste devozione di Mirela Pascual e l'imbarazzata e imbarazzante allegria di Jorge Bolani. Interessante ed insolita (ovviamente per noi europei) l'ambientazione uruguayana (anche se Montevideo s'intravede appena). Un gran bel film, davvero... quattro stelle.
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