Regia di David Burton vedi scheda film
Il film è stato firmato da David Burton ( ma credo che l'effettivo regista sia stato Otto Brower).
In ogni caso si tratta di un western di scarsa rilevanza, per altro quasi del tutto dimenticato, che ha il suo polo attrattivo forse soltanto nella presenza di un aitante Gary Cooper nel ruolo di protagonista.
Gli anni fra il 1928 e il 1932 sono generalmente indicati, nelle storie del cinema, come quelli di una abbastanza "infeconda transizione" per il genere western, e questo titolo sembrerebbe rappresentare una conferma evidente dell'enpasse che lo stava un poco logorando
Credo che ciò sia stato motivato dall'incedere sulla scena del sonoro che aveva cambiato improvvisamente modalità e prospettive, una realtà con la quale anche i film d'azione dovettero fare inevitabilmente i conti.
I primi impianti di registrazione erano pressochè rudimentali e al tempo stesso costosissimi (con tutte le comprensibili problematiche che derivano per un loro utilizzo in storie ambientate "open air") , per cui si preferiva forse andare con i piedi di piombo e non rischiare troppo, con dialoghi ridotti al minimo e particolarmente elementari (che poi sono così ingenui da risultare ancora oggi la cosa che più ci fa sorridere, tanto sono anacronistici e banali)ì
Gary Cooper conferma comunque anche in questa pellicola la sua vocazione ad incarnare l'ingenuità trionfante di un personaggio che simboleggia l'innocenza dell'America" e lui, anche qui, come negli altri western interpretati nel periodo (The Virginian del 1929 o The Spoilers del 1930), è bravissimo - come scrisse Roger Tailler - a vestire con stile e modestia, oltre che con una vulnerabilità quasi incrollabile, i panni dell'eroe adamantino, del cavaliere, del signore, così vicino all'iconografia popolare, tratteggiata dall''idea di un Pecos Bill sempre a portata di mano e al quale si può ricorrere in caso i necessità.
Al tempo della guerra di secessione, una carovana scortata da tre fucilieri è diretta verso la California. Durante una sosta uno di loro, giovane Clint, affascinante "attaccabrighe rubacuori", ha un diverbio con uno sceriffo ubriaco che intende portarlo in prigione nonostante le sue energiche proteste. Davanti alla locanda che è stata teatro dello scontro, si è nel frattempo fermato un carro di cui è proprietaria una giovane francese che intenderebbe unirsi alla carovana. Per salvare Clint, i suoi due amici fanno credere allo sceriffo che la ragazza è sua moglie.... e durante il viaggio nel frattempo ripreso, la finzione diventerà realtà e nascerà l'amore. La donna cerca però di indurre Clint a lasciare la carovana per iniziare con lei una vita regolare fondata più sul lavoro che sull'avventura, ma il giovane geloso della sua libertà, non è dello stesso avviso e così si arriva alla inevitabile rottura. Un attacco degli indiani, rimetterà però le cose a posto: costretti a difendersi (nell'aspra battaglia gli amici di Clint ci rimetteranno la pelle) alla fine il sentimento trionferà e i due si ricongiungono felicemente.
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