Regia di Todd Solondz vedi scheda film
Todd Solondz si conferma (ancora una volta) un grande "cantastorie" di vicende amare che scavano nella società (americana) e nei rapporti personali. Il suo sguardo (neutro e distaccato) è politicamente scorretto e la regia è asciutta e funzionale al racconto. Il suo stile "tragicamente grottesco" è una lama che si conficca nel profondo dei rapporti umani; dell'America. "Fiction" e "Non fiction" sono solo facciate dietro cui si nascondono le varie realtà. Allo spettatore non viene concesso di identificarsi con nessun personaggio. La linea di confine tra vittime e carnefici viene spazzata via dal passaggio dell'uragano Solondz. Troppe volte si utilizza a sproposito il termine "Cinema Indipendente". Bene, Solondz ne fa parte a tutti gli effetti e con risultati notevoli....anche questa volta. 8
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