La recensione su Team America

Opera seconda di Parker e Stone, per chi non lo sapesse (chi?) gli autori di South Park, nella quale i due di certo non si smenti­scono: Team America è infatti un action movie satirico e volgarissimo in cui ritornano gran parte delle caratteristiche della serie TV: umorismo sboccato, critica sociale (o, come in questo caso, supposta tale), parodia, sberleffi diretti alla politica e tanto alla Hollywood più reazionaria dei blockbuster e dei conservatori quanto a quella più "liberal" dei cosiddetti "progressisti".

Parker e Stone non si fanno certo problemi a fare nomi e cognomi (sotto i colpi della satira cadono Alec Baldwin, George Clooney, Sean Penn, Samuel L. Jackson, Liv Tyler, Susan Sa­randon, Helen Hunt, Tim Robbins, Martin Sheen, Matt Damon, Danny Glover, Janeane Garofalo, e poi Kim Jong-il, Tony Blair, Elisa­betta II, Hans Blix e perfino Michael Moore, protagonista di un esilarante sequenza in cui lancia un attacco kamikaze al monte Rushmore mentre si abbuffa di hot dog) e creano un film scorrettissimo e a tratti assolutamente diverten­te, che non poteva mancare di suscitare polemi­che e non potrà mancare di suscitare alternati­vamente riso o disgusto, a seconda che si sia aperti ad accettare o a rifiutare senza mezzi ter­mini la volgarità spinta, iperbolica ed esaspera­ta tipica dello stile dei due.

Il titolo in­dica già piuttosto esplicitamente il bersaglio principale della satira, ovvero la politica estera portata avanti dagli Stati Uniti che spesso e volentieri si pongono a (non richiesti) “gendarmi del mondo”, sedicenti benintenzionati "esportatori di democrazia". Anche se è da rilevare come, al contrario che in altre occasioni, la posizione degli autori appaia al­quanto ambigua: se da una parte si fanno allegramente beffe dell'ostentato, asfittico e asfissiante patriottismo americano e dei suoi effetti deleteri, dall’altra inventano un finale (WARNING: SPOILER) nel quale, nonostante i danni causati, gli Stati Uniti stessi fi­niscono invariabilmente per diventare ancora una volta (e te pareva) i consueti salvatori dell’umanità che ovviamente sono sempre stati (avvicinando il tutto pericolosamente alle ideologie reazionarie di tanti dei film che si vorrebbe parodiare, come ad esempio Pearl Harbor, di Michael Bay) (FINE SPOILER).

Questa risoluzione finale pone sotto una nuova luce tutto quanto vi­sto fino a quel punto, facendolo apparire a posteriori alquanto ipocrita. E fondamentalmente superficiale.

In ogni caso, da antologia la scena di sesso tra pupazzi.

Interamente “inter­pretato” da marionette realizzate in maniera vo­lutamente rozza (con tanto di fili lasciati ben visibili) seguendo uno stile d’animazione defi­nito dagli stessi autori “Supercrappymation” (che si potrebbe tradurre come “animazione su­per merdosa”), parodia della Supermarionation, la così definita tecnica d’animazione utilizzata per la serie degli anni ‘60 Thunderbirds, Team America è uno scarso successo di pubbli­co, ma riceve stranamente una buona accoglienza da parte della critica.

Da vedere assolutamente in lingua origi­nale, perché nel doppiaggio si perdono gran parte dei giochi di parole originali.