Regia di Billy Wilder vedi scheda film
Una ragazza di provincia rinuncia al tentativo di inurbarsi a New York, dove ha esercitato vari mestieri, e decide di tornare al suo paese, ma non ha abbastanza denaro per il biglietto del treno: quindi si finge una ragazzina per poter usufruire della tariffa ridotta, e per sfuggire ai controllori si infila nella cabina letto di un giovane istruttore dell’accademia militare. Inevitabile cercare nel primo film hollywoodiano di Wilder un’anticipazione dei capolavori futuri, e in effetti qualche elemento si trova: soprattutto il tema del travestimento, con relativo gioco degli equivoci; magari anche la spiritosa didascalia iniziale “Gli olandesi comprarono New York dagli indiani nel 1626 e nel maggio del 1941 non c’era un indiano rimasto per pentirsene” può far pensare al prologo di Quando la moglie è in vacanza. Però nessuno, nemmeno un Ray Milland al colmo dell’ottusità, potrebbe scambiare Ginger Rogers per una dodicenne: il che raffredda buona parte del divertimento. In realtà, dietro l’apparenza di commedia, è un film di propaganda bellica: il protagonista smania di passare al servizio attivo per rendersi più utile al paese in previsione del conflitto imminente, e le ripetute allusioni alla caduta della Francia forniscono sì gli spunti alle avances dei cadetti ma poi sfociano nella ferma dichiarazione di non voler fare la stessa fine.
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