Regia di Omar Naim vedi scheda film
In una realtà disfunzionale alcune persone sono obbligate a registrare tutto il corso della loro vita tramite un impianto che viene installato nei loro corpi. Alan (Robin Williams) è un “montatore”, ovverosia una persona che ha il compito di assemblare le immagini che le persone dotate di impianto hanno lasciato dopo la loro morte a uso e consumo dei famigliari e degli amici. Alan elimina tutte le immagini scomode e compromettenti per creare dei riassunti agiografici che, però, non rispecchino completamente la verità.
Film di fantascienza che parte da un’idea buona e originale, che non viene forse utilizzata nel modo migliore e più efficace. Molti spunti e alcuni snodi narrativi vengono lasciati a metà e solo accennati: ad esempio, Alan scopre che una persona defunta di cui sta curando il film celebrativo abusava della figlia; ma la situazione viene piantata lì e mai approfondita. La vicenda procede in maniera lineare senza particolari strattoni, e si fa guardare senza infamia né lode. Resta il concetto alla base che fa riflettere poiché, già oggi, i social network rappresentano quella realtà di comodo dove tutti mostrano il meglio di sé, e solo in parte rispecchiano quello che davvero siamo.
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