Regia di Mick Davis vedi scheda film
Sarà per la coincidenza del nome di battesimo (si fa per dire, visto che Modigliani era ebreo), ma l'improvvido Mick Davis, ispirandosi alla rivalità tra Mozart e Salieri dell'Amadeus di Forman, ha impostato il suo film sul dualismo tra Modigliani e Picasso. Altri punti focali di questo film tronfio e patinato, come piace agli americani, sono, più realisticamente, il grande amore di Jeanne (che si suicidò all'indomani della morte del compagno) per Amedeo, il disprezzo antisemita del padre della donna per il pittore e l'autodistruzione di quest'ultimo per mezzo della dipendenza alcoilica. L'insieme è un guazzabuglio, reso peggiore dall'interpretazione di un attore che sembra avere un'idea molto più che vaga di chi fosse il livornese "Dedo" Modigliani e di una confezione ben riassunta nella colonna sonora che accosta cubisticamente pezzi new age a canzoni di Edith Piaf. Se non è un insulto all'artista, poco ci manca.
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