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Balsamus l'uomo di Satana

Regia di Pupi Avati vedi scheda film

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La recensione su Balsamus l'uomo di Satana

di mm40
4 stelle

Il primo film di Pupi Avati è un curioso ritratto grottesco della campagna (ma qui senza particolari riferimenti alla sua Emilia) e dei suoi bizzarri abitanti, qui tramutati in veri e propri fenomeni da baraccone. E' un gusto molto forte per l'iperbole ed il surreale, quello che guida il regista bolognese in questo suo esordio su pellicola, che vede la sua firma pure in sceneggiatura a fianco di quelle di Enzo Leonardo e Giorgio Celli; fotografia coloratissima con lunghe scene all'aperto di Franco Delli Colli, cugino del più noto Tonino. Nonostante la storia sia piuttosto sfilacciata, caratteristica non usuale per il solido narratore Avati, c'è già qualcosa del futuro cinema del regista, soprattutto della parte 'oscura' della sua produzione (i tenebrosi e patinati horror come Zeder o La casa dalle finestre che ridono), ma si intravede bene anche l'ambientazione rurale, spensierata, sanguigna e godereccia, del prossimo La mazurka del barone, della santa e del fico fiorone (1975), nel quale ha qualche parentela con il nano protagonista di Balsamus il personaggio di Paolo Villaggio. 5,5/10.

Sulla trama

Balsamus è un nano che vive in un paesino di campagna e del quale si dice che compia veri e propri miracoli. In realtà neppure lui sa che sono i suoi amici, aiutanti e la moglie a mettere in piedi trucchi e stratagemmi per farlo sembrare dotato di poteri soprannaturali.

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