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Alle dame del castello piace fare solo quello...

Regia di Josef Zachar vedi scheda film

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La recensione su Alle dame del castello piace fare solo quello...

di undying
4 stelle

Assieme a "Desideri voglie pazze di tre insaziabili ragazze", una delle due pellicole girate in Germania - sugli stessi set e con identico cast - dal produttore italiano Giuseppe Zaccariello, celato dietro lo pseudonimo di Josef Zachar. Rappresenta anche una delle prime comparse cinematografiche di Edwige Fenech.

 

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Il conte Roland Von Weyden (Joachim Hansen), fidanzato con Eugénie (Francy Fair), intende festeggiare secondo antica tradizione la produzione di vino locale, facendo pestare i grappoli del raccolto a una donna nuda. Qualche giorno prima di dare corso alla manifestazione, tenuta in un'ala del castello e patrocinata dal sindaco Richter (Gustav Knuth), Roland invita, come ospiti, Isabella (Caterina Alt) - fedifraga moglie del banchiere Leuwenstam (Walter Buschhoff), un burocrate che adopera la sua "penna" solo per firmare assegni - e la coppia composta da Manuel (Ivan Nesbitt) e Felicita (Edwige Fenech). Al castello è presente anche la nipote di Roland, Annette (Michaela May), affidata al conte per imparare a cavalcare, ma di fatto distratta dalla corposa libreria dello zio, dalla quale preleva, per leggere con curiosità e interesse, le opere "oltraggiose" di Honoré de Balzac. Ben presto si formano relazioni clandestine, tradimenti coniugali e altre insolite situazioni anche a causa del personale di servizio, che comprende la cameriera Sabine (Sissy Löwinger) e il capo stalliere Francoise (Sieghardt Rupp).

 

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Alle dame del castello piace molto fare quello...: Edwige Fenech 

 

Una delle due pellicole tedesche (l'altra è Desideri voglie pazze di tre insaziabili ragazze) prodotte da Erich Tomek, girate con medesime maestranze tecniche (sceneggiatura a cura di Kurt Nachmann, musica di Gerhard Heinz, regia di Giuseppe Zaccariello come Josef Zachar) e quasi identico cast artistico. La sensazione è che si tratti di due film girati back to back, stando anche alla data del primo rilascio, quasi coincidente, in patria (questo uscirà nelle sale cinematografiche un giorno prima, rispetto a Desideri... : il 18 aprile 1969). Molto diversa, invece, la distribuzione italiana. Alle dame del castello..., dopo un visto censura negato per tre volte (richiesto due volte nel '70 e una nel '71), uscirà solo nel 1972, anticipato quindi da Desideri voglie pazze di tre insaziabili ragazze che ottiene invece il visto censura nel giugno del 1971. Fatta questa sintetica premessa "storica", va onestamente detto che il film è poca cosa, da qualunque punto di vista lo si voglia commentare. Principalmente la sceneggiatura è quasi inesistente, le interpretazioni si adeguano al minimalismo di messa in scena e pure sul versante erotico, tolta la scena di gruppo con donne nude a prendere il sole o un paio di esibizioni "pettorali" della Fenech, ci si deve accontentare di dialoghi allusivi, frequentemente a doppio senso. Sorvoliamo poi sul tipo di approccio verso la mentalità femminile vista dagli autori, senza eccezioni di sorta, come arrogante e volgare, rispettato a partire sin dal titolo italiano ("non solo alle dame del castello piace fare quello...", sarebbe stato più pertinente), poi malamente messa in scena con protagoniste che gradiscono disquisire (sotto metafora, riferendosi a un cannone posto nel giardino della tenuta) delle dimensioni della canna, di palle, mira e potenza dei colpi. Non può però essere negato l'influsso di questa pellicola, assieme a molte altre sempre di origine teutonica, su quegli autori italiani che, di lì a qualche anno, avrebbero poi praticato la "commedia sexy" in generale e il "decamerotico" in particolare.

 

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Alle dame del castello piace molto fare quello...: Walter Buschhoff, Edwige Fenech e Sissy Löwinger

 

Curiosità

 

Il titolo originale del film Komm, liebe maid und mache è traducibile come "vieni, cara fanciulla e fallo", mentre uno di quelli scelti dalla distribuzione americana (The Brazen Women of Balzac, "le donne sfrontate di Balzac"), rimanda alle insistite letture di un libro attribuito al celebre drammaturgo, fatte dalla moglie del conte (Francy Fair) e dalla nipote (Michaela May).

 

Il film è disponibile su "Amazon Prime Video", tagliato di circa 6/7 minuti, in catalogo come Piacere di donna: in realtà con quest'ultimo titolo è circolata una seconda edizione (1977) di Desideri voglie pazze di tre insaziabili ragazze. Un errore dovuto quasi certamente all'identico cast tecnico e artistico, che si ripete da tempo essendo riportato in diversi dizionari e siti di cinema (imdb compreso).

 

Circolano due versioni home video del film (dvd Mosaico), entrambe con titolo errato: una come Piacere di donna, l'altra come Alle dame del castello piace fare solo quello... (invece dell'originale Alle dame del castello piace molto fare quello...). 

 

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Alle dame del castello piace molto fare quello...: Edwige Fenech e Ivan Nesbitt

 

Citazione

 

"La vera gioia di un uomo sta nella conquista della sua femmina, quindi questa, a sua volta, prova gioia nell'essere conquistata. Farsi trovare, per esempio, addormentata in un parco, con le gambe abbandonate una a destra e l'altra a sinistra, con le gonne sollevate - per caso - dal vento, è uno dei mezzi più sicuri per conquistare il conquistatore. Non esiste uomo che resista a quell'improvviso spettacolo e, da quel momento, non avrà più pace finché non avrà conquistato quello che gli è parso come un sogno. A questo punto sarà compito della femmina fare in modo che il sogno si trasformi, lentamente, in realtà."

(Eugénie e Annette leggono un brano attribuito ad Honorè de Balzac).

 

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Alle dame del castello piace molto fare quello...: manifesto edizione USA

 

Critica

 

"In un castello tedesco, un gruppo di dame si annoia. C'è una moglie delusa da un marito poco attivo. Così, per divertirsi, leggono Balzac e vanno a cavallo. Per distrarsi, la più 'osée' propone di prendere il sole nude, la più emancipata non disdegna le attenzioni dello stalliere, la più ingenua sogna il principe azzurro. Durante un weekend alcuni ospiti cercheranno di portare un pò di mondanità nel maniero. [1] Filmetto tedesco con una giovane Edwige Fenech, poco prima di Desideri e voglie pazze di tre insaziabili ragazze e più o meno con lo stesso cast. Questo sembrerebbe una coproduzione italo-tedesca, a differenza del precedente, forse solo per motivi finanziari. Modestissimo. Apprezzato allora solo per il titolo e la presenza di una giovane Fenech. Arrivò ben tre anni dopo, con titoli che lanciano protagonisti, assieme alla Fenech, due misteriosi 'Ken Randal' e 'Mary Xegna'. Spiega Piero Virgintino, La Gazzetta del Mezzogiorno, «Come i film 'made in Hong Kong', anche quelli del genere sexy battono gli schermi rionali o periferici. Giunto in Italia in ritardo di qualche anno (ma nessuno si sarebbe accorto della sua mancanza), questo filmetto tedesco di Josef Zachar si propone con un titolo in rima. (...) L'agreste pornofumetto sciorina sguaiataggini ed epidermide, con Edwige Fenech a capo di lista». Sul Corriere della Sera leggiamo: «È un film che non giustifica la spesa sostenuta per procacciare i costumi, specie quelli femminili, visto che le gentili signore tendono quanto più possibile a farne a meno. Questo sfoggio di nudità, per altro assai pudiche, sembra d'altronde il solo fine di una pellicola che ha poco a che fare con l'erotismo quanto con la farsa». Molti anni dopo Manlio Gomarasca, su Nocturno, nota che «Nel film la Fenech mostra trionfalmente il suo generoso topless e poco più, riuscendo però a sbaragliare in fatto di savoir faire e sensualità le comunque interessanti attricette d'oltralpe che arricchiscono il cast». Vietato ai minori di 18 anni. (...) Uscito in Germania come Komm liebe Maid und mache... Die tolldreisten Geschichten nach Honoré de Balzac, in Francia come Les vierges folichonnes, in Finlandia come Käkilinna, in Brasile come Sedentas de Amor, UK come Sex Is a Pleasure, Hong Kong come Love Is Pleasure / Sex Is a Pleasure, in Slovenia come Zgeckljive zgodbe. Altri titoli italiani: Alle dame del castello piace fare solo quello, Le manguste, Piacere di donna. Frase di lancio: «Macché ricevimenti impegnati, macchè conversazioni cerebrali, neanche politiche. Perché per Edwige Fenech e tante belle donne il divertimento è un altro». Prima: Torino il 30 dicembre 1972".

(Marco Giusti) [2]

 

"Siamo, a occhio e croce, sul finire dell'Ottocento, in un'epoca cara agli autori di pochade. In un paese imprecisato, presumibilmente nell'area tedesca, un nobiluomo accoglie nel suo castello amici ed amiche legati fra loro da segreti rapporti multipli e variopinti: c'è il classico cornuto, c'è il giovane avventuriero senza scrupoli che sarà costretto a sposarsi, la sua compagna trascurata e vendicativa, una moglie insoddisfatta, un ex colonnello rovinatosi per amore, e così via. È un film che non giustifica la spesa sostenuta per procacciare i costumi, specie quelli femminili, visto che le gentili signore tendono più è possibile a farne a meno. Questo sfoggio di nudità, per altro assai pudiche, quanto sembra d'altronde il solo fine di una pellicola che ha poco a che fare con l'erotismo quanto con la farsa, non avendo la malizia e la raffinatezza necessarie per arrivare al primo, né il ritmo frenetico e la freschezza d'invenzione richieste dalla seconda."

(Renato Palazzi) [3]

 

"Cos'è che piace alle dame che popolano il castello di cui al titolo, è facile immaginare. E, infatti, tutta la lepida commediola, piuttosto banale nonostante la pretesa di voler fare della satira e dell'ironia, poggia interamente sull'erotismo tra l'altro espresso in termini piuttosto deludenti. (...) Una eterogenea brigata che fa quel che può per divertirsi senza tuttavia riuscire a far partecipe il pubblico che a lungo andare finisce anzi con l'annoiarsi. Ha diretto con scarso brio Josef Zachar."

(Vice) [4]

 

"L'insulsa storiella, che ha la pretesa di rifarsi a Balzac, si snoda in modo confuso e imbrogliato. Di chiaro vi è solo il licenzioso armamentario usato per rimpolparla: pesanti doppi sensi, nudità, esibizioni erotiche. Inacettabile/licenzioso."

(Centro Cattolico Cinematografico) [5]

 

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Manifesto alternativo dell'edizione americana

 

Visto censura [6]

 

Piuttosto sofferto il passaggio in censura dato che la distribuzione del film, presentato con il titolo Le manguste, verrà bocciata - perché "imperniata tutta in chiave pornografica con sequenze oscene e con dialoghi basati su grossolani doppi sensi " - ben tre volte in Commissione (in data 04 febbraio e il 14 aprile del 1970, quindi l'8 febbraio 1971 quando ripresentato con il titolo definitivo). Il nulla osta (n. 60574) arriva alla 5a revisione cinematografica, in data 4 luglio 1972, con divieto di visione ai minori di anni 18. Nel verbale allegato al visto censura vengono descritte le modifiche effettuate rispetto alle edizioni presentate in precedenza:

"Variato il montaggio del primo tempo, diminuita la scena della galoppata delle donne nude, soppressa la scena finale delle due donne a letto quando si accarezzano e si baciano, inserita una scena di due uomini nel bosco che vedono a distanza fuggire due donne nude".

 

Metri di pellicola accertati: 2380 (87' ca a 24 fps).

 

 

NOTE

 

[1] Giusti riporta, esattamente, la stessa sinossi apparsa su La Stampa del 2 gennaio 1973, inserita nell'articolo "Questo o 'quello' per lor pari sono".

Da La Stampa:

"Nel castello le dame si annoiano. Leggono Balzac e vanno a cavallo mentre il tedio le assale ad ogni inquadratura. Per distrarsi, la più «osée» propone di prendere il sole nude, la più emancipata non disdegna la premura dello stalliere, la più ingenua sogna (così dice) il principe azzurro. Durante un «weekend» alcuni ospiti cercheranno di portare un po' di mondanità nel maniero, e di dare una giustificazione al titolo del film." 

 

[2] "Dizionario Stracult della commedia sexy" (Bloodbuster), pag. 93.

 

[3] "Esotici, erotici, psicotici - Il peggio degli anni Settanta in 120 film" (CuePress), pag. 38. Recensione pubblicata originariamente su "Il Corriere della Sera" in data 14 febbraio 1978.

 

[4] Su "Il Messaggero" del 16.03.1973.

 

[5] "Segnalazioni cinematografiche", vol. 78 (1975).

 

[6] Dal sito "Italia Taglia".

 

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Alle dame del castello piace molto fare quello...: (da sinistra) Ralf Wolter, Sissy Löwinger e Sieghardt Rupp

 

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Flano pubblicitario 

 

"All'ingresso di lei la stanza si soffuse di una luce sacrale. Era un aspetto angelico, il suo - quegli occhi grandi e morbidi, quelle guance piene, con le fossette, e quella bocca di dolcezza infantile che esprimeva la rara unione di felicità e amore. Per prima cosa fui sopraffatto dallo stupore, ammirato. È mia! Fu la seconda fiera emozione, e la bocca mi si curvò in una smorfia di altero trionfo."

(Mary Shelley)

 

Alle dame del castello piace molto fare quello... (Giuseppe Zaccariello, 1969) - Clip

 

F.P. 11/07/2023 - Versione visionata in lingua italiana su Amazon Prime Video (durata: 76'05")

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