Regia di Romolo Guerrieri vedi scheda film
Un ex agente Cia vola in Grecia per recuperare scottanti documenti; non è l'unico, naturalmente, ad avere questo obiettivo e si la missione si fa perciò fin da subito potenzialmente mortale.
Romolo Girolami, sfruttando il cognome d'arte Guerrieri, ha avuto una modesta carriera registica fra gli anni Sessanta e i Novanta, inferiore comunque a quella del fratello Marino. Il Nostro si è adattato a dirigere quel che aveva sottomano di volta in volta, bazzicando il 'genere' a trecentosessanta gradi, dallo spaghetti western al poliziottesco, dal thriller al film di spionaggio, come in questo caso. Sono stato un agente Cia è un titolo che non lascia molto spazio all'immaginazione; e la sceneggiatura firmata dal regista insieme a Nico Ducci, Mino Roli e Vittorio Schiraldi (l'ultimo è autore anche del soggetto) viaggia di conseguenza su binari piuttosto prevedibili e, nel 1978 in cui la pellicola approda in sala, semplicemente stantii. Coproduzione fra Italia e Grecia con gran parte del girato in terra ellenica, il lavoro vede la partecipazione di Maurizio Merli, Arthur Kennedy, Corinne Clery, Philippe Noiret; ma il ruolo del protagonista è affidato all'americano David Jenssen, sostanzialmente sconosciuto al pubblico italiano. Guerrieri ha sufficiente mestiere per portare a compimento l'operazione senza fare grossi danni, ma ciononostante il film rimane di pochi argomenti e di scarso interesse; apprezzabile la colonna sonora, è di Stelvio Cipriani. 2,5/10.
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