Regia di Romolo Guerrieri vedi scheda film
Se escludiamo la notevole eccezione di GOODBYE E AMEN gli italiani non hanno mai brillato nelle pellicole di spionaggio. Questo, in fin dei conti, non è nemmeno dei peggiori. Certo non mancano i difetti: la sbiadita fotografia di Enrico Menczer, in primo luogo, e poi un cast infarcito di buoni nomi ma gestito non al meglio (il più bravo, probabilmente, è il non citato Arthur Kennedy). La storia, però, si lascia seguire, rivelandosi l'ennesimo atto d'accusa nei confronti delle tante malefatte compiute dalla Cia. L'ambientazione greca (di cui ci vengono offerti numerosi squarci paesaggistico-archeologici) funziona, un pò meno il finale, meno pessimista di quanto ci si potesse attendere ma un pò irrisolto e comunque non troppo incisivo.
Uno scrittore di scarso successo con un passato da agente Cia si mette sulle tracce di un nastro compromettente che un suo ex-collega aveva inciso prima di essere assassinato. Naturalmente, però, quel nastro interessa anche agli alti papaveri della Cia...
Di Stelvio Cipriani. Nella media.
Voto:6+
Dirige con la solita professionalità e competenza (le scene al manicomio sono notevoli), ma nel finale avrebbe dovuto osare maggiormente.
Un protagonista decisamente fuori forma (pare che sul set fosse perennemente ubriaco). Non a caso morirà 2 anni dopo..
Bella come sempre, ma fa poco.
Nelle occasioni, a dire il vero abbastanza rare, in cui si è cimentato in ruoli diversi da quello del poliziotto, non ha mai convinto. Qui oltretutto il suo personaggio è anche abbastanza marginale.
Non apre bocca in tutto il film...
Non male, però spacciarlo per un ispettore di polizia greco...
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