Regia di Sergio Sollima vedi scheda film
Mister A comanda una fantomatica Organizzazione che mette i bastoni fra le ruote degli Stati Uniti. I servizi segreti inviano così l'agente 3S3, astuto, agile e fascinoso, a scovare Mister A in Medio Oriente.
Azione - diretta con buona approssimazione - e ritmo, un pizzico di esotismo e una manciata di risvolti rosa, il tutto immerso in un'ora e mezza di tensione (questa, va specificato, decisamente altalenante): la ricetta per una spy story all'italiana è questa e Agente 3S3: passaporto per l'inferno non si spinge affatto oltre. Discreta imitazione delle avventure di James Bond, la pellicola di Sergio Sollima significa anche l'esordio in lungometraggio per il regista, già autore di un episodio de L'amore difficile, nel 1962, e piuttosto attivo già da qualche anno nel campo della sceneggiatura. Anche qui il copione è suo, ma porta anche la firma di Alfonso Balcazar, data la coproduzione italo-spagnola; certo, la trama fatica parecchio a stare in piedi e le situazioni si susseguono pretestuosamente alla ricerca continua dell'effetto suspence o dell'action quale mero intrattenimento visivo, ma al di là di tutto ciò rimane un prodotto sufficientemente rifinito e 'che si lascia seguire', cioè scorrevole nella narrazione ed esteticamente dignitoso. Giorgio (George) Ardisson è il valido protagonista, mentre fra i nomi al suo fianco si possono citare Georges Riviere, Franco Andrei (Frank Andrews), Fernando Sancho, Bruna Simionato (Barbara Simons), Seyna Seyn, con Tom Felleghy, Jeff Cameron, Ugo Sasso e Sal Borgese in particine. L'operazione deve aver riscosso successo, quantomeno abbastanza per mettere insieme, pochi mesi più tardi, un Agente 3S3: massacro al sole, con medesimo regista e identico protagonista. 2,5/10.
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