Regia di Elia Kazan vedi scheda film
Buona pellicola con un Brando calato perfettamente nella parte.
Non lo definirei un film gigantesco ma semplicemente un buon film. La storia che si racconta non è sicuramente inedita ma qui assume una forza espressiva decisamente più significativa per i trascorsi di Kazan, vile spia - lui sì, a differenza dei protagonisti del suo film - durante i tempi bui del maccartismo. C'è chi vede in questo un modo di espiare la sua colpa, personalmente non colgo alcun intento di autodenuncia, piuttosto uno sfacciato modo di deridere ancora una volta chi fu colpito dalle sue denunce (spesso infondate). Se proprio Kazan va identificato in qualche personaggio, è nell'operaio vigliacco che compiace il padrone o nel protagonista stesso ma solo relativamente alle prime fasi, in cui lo stesso spia i compagni di lavoro.
Brando è bravo ma non straordinario, efficaci anche i comprimari e buona la tecnica. Come detto, un buon film, non certo un capolavoro.
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