Regia di Elia Kazan vedi scheda film
Ispirato a fatti di cronaca, sceneggiato drammaturgicamente in maniera forte e quasi teatrale e diretto con sfondi veri da Elia Kazan che sfrutta al massimo la recitazione dell'Actors' Studio. I risvolti drammatici sono duramente rappresentati, le problematiche sociali e sindacali finiscono per mettere in difficoltà nella vita il regista, anche se premiatissimo in ogni parte del mondo. Sceglie per la seconda e ultima volta Marlon Brando, dopo l'enorme successo del ruolo dell'attore in Un Tram che si Chiama Desiderio e in Viva Zapata, la recitazione è tesa e violenta, però, ripeto, si basa su una teatralità tragica alle volte troppo evidente. Bella fotografia dei luoghi del film firmata da Boris Kaufman, che aiuta non poco il film ad uscire in schemi veri
Una storia drammaticamente forte e rappresentata visivamente in maniera quasi teatrale
Una regia di forza attoriale come sempre ed ancora di più; ha voluto mettere in evidenza i problemi sociali e sindacali che poi lo esporranno alle ire Maccartiane
Un tutto forte in un ruolo costruito drammaticamente e che fece epoca, vinse anche il suo primo Oscar
L'altro ago della bilancai, attore fortemente caratteriale e visivamente perfetto
In un cast formidabile non poteva mancare lui,, coetano di Brando
Fedele del regista e di Brando, ed attore sensibile e dallo sguardo indimenticabile
Bellezza algida, attrice anche sofisticata, qui in una finezza espressiva indimenticabile, e vinse anche l'Oscar
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