Terry Malloy è un ex pugile che fa parte di una gang che controlla il lavoro dei portuali. Dopo aver provocato involontariamente la morte di un operaio che voleva solo il rispetto dei propri diritti, passa dalla parte dei lavoratori. Anche da questo lato della barricata però conserva la sua mentalità e i suoi metodi e risolve le ingiustizie a cazzotti per poi dirigersi, barcollando per le sberle prese, verso il "padrone della ferriera" che lo aspetta sul molo, tutto vestito di bianco.
Note
In questo film, ambiguo e affascinante, si possono leggere in filigrana i sensi di colpa dei due "collaborazionisti" di McCarthy, Kazan e lo sceneggiatore Budd Schulberg. Ma proprio qui risiede forse molto del suo interesse. E poi, c'è un Brando gigantesco. Oscar per Kazan, Brando, Eva Marie Saint, Boris Kaufman (fotografia) e Schulberg (soggetto e sceneggiatura).
Un film fortemente figlio del suo tempo, con uno strepitoso Marlon Brando ed una suggestiva fotografia di Boris Kauffman, ma forse fin troppo sopravvalutato con la vittoria di ben otto premi Oscar
Film che si vede ancora molto volentieri, per il carisma di Marlon Brando, l'efficacia della trama e la complessità umana del protagonista. Un po' manicheo. Brando è compromesso con una cricca di malavitosi che lucra mediante l'intimidazione sui facchini del porto. Gli sorgeranno però dei dubbi.
Hoboken, New Jersey. I lavoranti del porto cittadino sono gestiti da un sindacato, i cui vertici distribuiscono gli incarichi, stabiliscono gli importi delle retribuzioni, escludono dalle attività i personaggi non graditi. Chiunque si ribelli corre gravi pericoli; qualcuno rimane ucciso. E' il caso di Joey Doyle, fatto precipitare da un palazzo poichè prossimo a descrivere tale… leggi tutto
Film maccartista. D'accordo, di grande fascino, ottimamente diretto ed interpretato, ma sempre di pellicola smaccatamente maccartista si tratta (per usare un paradosso, probabilmente è "la migliore" del genere), e questo aspetto non marginale pare sfuggire ai più. Fu realizzato nel 1954, storicamente l'ultimo dei virulenti anni della caccia alle streghe… leggi tutto
Alcuni film non possono essere adeguatamente criticati senza invocare la loro politica. Il fatto che Elia Kazan abbia realizzato Fronte del Porto in primo luogo rende il gioco equo per rivedere il film dal punto di vista di una dichiarazione politica.
Nel caso non lo sappiate, Elia Kazan era già un rinomato regista quando si presentò volentieri al Comitato per… leggi tutto
Film fortemente figlio del suo tempo, "Fronte del porto" rappresenta bene gli anni del maccartismo al quale lo stesso regista finì per collaborare, un periodo di forte contrapposizione tra chi spingeva per uno sviluppo delle idee comuniste e chi invece faceva di tutto per reprimere sul nascere ogni deriva a sinistra. Nel film di Kazan questo si coglie soprattutto con il ruolo negativo…
Hoboken, New Jersey. I lavoranti del porto cittadino sono gestiti da un sindacato, i cui vertici distribuiscono gli incarichi, stabiliscono gli importi delle retribuzioni, escludono dalle attività i personaggi non graditi. Chiunque si ribelli corre gravi pericoli; qualcuno rimane ucciso. E' il caso di Joey Doyle, fatto precipitare da un palazzo poichè prossimo a descrivere tale…
Alcuni film non possono essere adeguatamente criticati senza invocare la loro politica. Il fatto che Elia Kazan abbia realizzato Fronte del Porto in primo luogo rende il gioco equo per rivedere il film dal punto di vista di una dichiarazione politica.
Nel caso non lo sappiate, Elia Kazan era già un rinomato regista quando si presentò volentieri al Comitato per…
Avete presente le libere associazioni?
("- Rosso! -Bianco! -Rosso! -Bianco, bianco, bianco!)
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Beh, io sono il re delle libere associazioni, solo che non mi ricordo mai il…
Non lo definirei un film gigantesco ma semplicemente un buon film. La storia che si racconta non è sicuramente inedita ma qui assume una forza espressiva decisamente più significativa per i trascorsi di Kazan, vile spia - lui sì, a differenza dei protagonisti del suo film - durante i tempi bui del maccartismo. C'è chi vede in questo un modo di espiare la sua colpa,…
Fronte del Porto (1954) è il miglior film di Elia Kazan e al contempo un capolavoro assoluto della storia del cinema. Mai nel cinema americano la lotta di classe è stata messa in scena con una messa in scena così schietta e sincera da parte di un cineasta, che confeziona un film in netto anticipo sui tempi, combinando la denuncia sociale-civile con un registro da…
A.utomunito e A.mante delle Belle A.rti cercansi (A.stenersi perditempo: arricciatori di code di maiale, raddrizzatori di banane e vice-presidenti del… segue
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Commenti (9) vedi tutti
Un film fortemente figlio del suo tempo, con uno strepitoso Marlon Brando ed una suggestiva fotografia di Boris Kauffman, ma forse fin troppo sopravvalutato con la vittoria di ben otto premi Oscar
leggi la recensione completa di galavernaUn film che solo quelli della destra più nazionalista e odiosa del comunismo può apprezzare, schifoso.
leggi la recensione completa di Utente rimosso (VictorAoki)Buona pellicola con un Brando calato perfettamente nella parte.
leggi la recensione completa di alfatocoferoloFilm che si vede ancora molto volentieri, per il carisma di Marlon Brando, l'efficacia della trama e la complessità umana del protagonista. Un po' manicheo. Brando è compromesso con una cricca di malavitosi che lucra mediante l'intimidazione sui facchini del porto. Gli sorgeranno però dei dubbi.
commento di ENNAHVoto 7,5 .[12.01.2014]
commento di PPUn bel filmone a forti tinte. Ben recitato.
commento di Artemisia1593perché le ingiustizie non stanno da una sola parte
commento di bocchaneccellente prova di Brando un altro grande capolavoro di Elia Kazan
commento di faromagicoLO ODIO!REAZIONARIO E FASULLO.KAZAN HA VENDUTO L'ANIMA A MCCARTHY E QUI SI VEDE NELLA TRAMA MANICHEA E STUPIDA.
commento di superficie 213