Regia di Eric Rohmer vedi scheda film
Riunione di cellula diretta dal segretario Rohmer: Triple Agent è bellissimo finché i personaggi discutono di politica, fino allo sfinimento; è un po’ meno ispirato, ma sempre interessante, quando i personaggi parlano d’arte (la moglie del protagonista, il russo bianco Fjodor, è una pittrice); sprofonda nella totale inutilità appena si parla d’altro. Curioso film, che dal grande Rohmer, analista implacabile dei sentimenti, non ci saremmo aspettati. L’ambientazione è la Francia del Fronte Popolare: si inizia nel 1936 e si arriva alla vigilia della Seconda guerra mondiale. Fjodor, ex militare dello zar, è membro dell’associazione parigina degli esuli russi e combatte contro i Soviet; ma non passa mezz’ora di film e lo spettatore comincia a nutrire dei sospetti: per chi lavora davvero quest’uomo, per la Russia libera, per i comunisti francesi o addirittura per i nazisti? Intanto, la Francia si interroga su ciò che accade intorno a lei (in Spagna c’è la guerra civile, in Germania c’è Hitler) ma nessuno indovinerebbe che il futuro immediato è così tetro. Rohmer racconta tutto ciò con leggerezza e i dialoghi “ideologici” sono da manuale, da far leggere nelle scuole di sceneggiatura: così si scrive di politica!
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