Regia di Alfred Hitchcock vedi scheda film
All'alba degli anni '70 il "maestro del brivido" sembrava ormai destinato ad un inesorabile declino. Gli ultimi film non erano certo stati apprezzati da critica e pubblico. Ed ecco che propone un film che ha segnato un grosso cambio di passo. Pur restando in una struttura della vicenda a lui cara (l'innocente che si trova per caso in una situazione molto più grande di lui e che il caso sembra incastrarlo ancor di più ad ogni sua mossa), dall'altra parte propone una messinscena totalmente diversa dai suoi canoni: non ci sono più i bellissimi protagonisti tipici dei suoi film (il personaggio principale non è certo un Cary Grant o Gregory Peck) così come non vi sono le bellissime donne che hanno caratterizzato i capolavori. In un modo un po' inedito infatti Hitchock sembra affrontare personaggi più proletari, che vivono di lavori umili e lo fa con un cast praticamente composto di attori ben poco noti. Ma soprattutto Hitchock per la prima volta non si ferma di fronte a dei particolari più scabrosi: vediamo uno stupro brutale, per la prima volta ci sono delle scene di nudo alle quali erano sempre state preferite delle allusioni. Da notare ancora alcuni tocchi di classe del maestro: le ironiche cene del poliziotto costretto a "subire" i manicaretti della moglie, il tentativo da parte del colpevole di recuperare una spilla dal cadavere di una delle sue vittime, così come una meravigliosa ripresa "all'indietro" con la quale il regista non ci mostra l'omicidio di una delle vittime lasciandocelo solo intuire. Michael Bates, già guardia carceraria in Arancia meccanica torna a vestire i panni del poliziotto nel ruolo del sergente Spearman.
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