Regia di Alfred Hitchcock vedi scheda film
Il giallo, per Sir Alfred Hitchcock, è il cerchio che si chiude perfettamente su una trama diabolicamente geniale, nel bel mezzo di un mondo approssimativo, confuso e, a suo modo, spettacolare: uno scenario velatamente grottesco che, in questo film, assume le tinte vivaci e popolaresche di un mercato rionale. Il destino è un artista che mescola improvvisazione e progettazione, casualità e rigore, caos e geometria; prima imbratta la tela di secchiate di vernice, per poi tracciarvi sopra un disegno dalla precisione mozzafiato. L’uomo, con le sue malefatte ed i suoi passi falsi, è sempre un gran combina-guai; tocca alla trascendente logica del cosmo rimettere ordine, dando un senso al tutto e ripristinando la giustizia. Frenzy, pur con le sue annacquature da serie tv, ripropone magistralmente questa visione del thriller, che unisce, sia pur in chiave ironica, l’estetica cartesiana della ragione e della linearità con la filosofia leibniziana della fondamentale armonia e bontà dell’universo.
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