Regia di Alfred Hitchcock vedi scheda film
Penultima fatica di Sir Alfred, probabilmente il più esplicito tra i suoi film, "Frenzy" è un giallo che dopo neanche mezz'ora di proiezione mostra il volto dell'assassino, naturalmente dalla facciata insospettabile, e la sceneggiatura si diverte a porre il protagonista Jon Finch, ex-eroe di guerra caduto in disgrazia, iracondo e avvezzo a farsi un goccio di troppo, in una spirale di sfortunati eventi che lo portano ad essere il maggior sospettato di essere l'assassino che da un pò strangola con cravatte donne sole. Il periodo d'oro del grande maestro del cinema thriller è ormai passato, e l'età veneranda dell'autore di "Intrigo internazionale" porta in superficie ossessioni fino ad allora sempre suggerite , anche se mai palesate del tutto. Il killer è un represso sessuale, che vive nel culto della madre, che sostituisce la seduzione con l'uccisione delle donne che riesce ad avvicinare: il meglio di "Frenzy", che ha qualche alto e basso nella tenuta drammatica del copione,è quando la butta sull'ironia maligna, e nelle sequenze in cui l'assassino agisce, con un contrasto esemplare tra il delitto dell'amica del protagonista, in un crescendo di tensione magistrale,e gli omicidi "fuori campo", lasciandoci impotenti e impliciti voyeur di un atto crudele che succede appena dietro una porta o dentro l'appartamento da cui la mdp si sta allontanando. Un'altra dimostrazione che quando si è grandi registi, talvolta si riesce a creare qualcosa di memorabile anche con poche sequenze , pur sapendo di non poter contare su un gran copione.
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