Regia di Wes Craven vedi scheda film
Considerato al giorno d'oggi un "Cult" da diversi cinefili e amanti del genere gore,è il film che fece esordire il docente di letteratura Wes Craven,soggetto a svariati interventi di censura per la carica di violenza e per le lunghe sequenze di sevizie perpetrate sia dai quattro sbandati criminali che dai "genitori perbene".Pare che il soggetto sia ispirato al film di Ingmar Bergman "La fontana della vergine",ma le desinenze,e in peggio,sembrano più che altro da "Cane di paglia" di Peckinpah,successo della stagione precedente a questa.Senza discettare sulla giustificazione alla violenza privata per sopperire alle mancanze della giustizia,che comunque pesa sulla pellicola,c'è da dire che il film è piuttosto bruttino e noioso,con un'ironia perlopiù fuori tempo,una scarsa accortezza registica,troppa anche per un esordio in economia,una recitazione dilettantesca,e un compiacimento nel proporre il sadismo incomprensibile in un lavoro di forte inutilità:non è un thriller,nè un horror,nè ha la sufficiente credibilità per poter risultare un dramma dalle tinte forti.
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