Regia di Wes Craven vedi scheda film
"L'ultima casa a sinistra" è una specie di parodia. E' una testimonianza grottesca e survoltata di un certo clima d'imbarbarimento seguito alla generazione dei figli dei fiori, basti pensare a fenomeni quali Charles Manson e simili. La pellicola di Craven risale più o meno allo stesso periodo di "Non aprite quella porta" di Hooper: a parere mio un tentativo di esorcizzare la violenza che inaspettatamente usciva fuori da una società che aveva appena finito di predicare pace e amore. Lo stile ricorda piuttosto certe esperienze di film per adulti dell'epoca - genere dal quale venivano un paio degli interpreti (Lincoln e la Grantham) - e la violenza non è mai davvero esibita, come avverrà alcuni anni dopo. Preso in questo senso, "L'ultima casa a sinistra" - titolo che non ha niente a che vedere con la trama del film - ha una sua ragion d'essere ed è comunque uno spettacolo breve e divertente.
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