Regia di Wes Craven vedi scheda film
Horror di alta fattura, vero precursore di una marea di sottogeneri che raramente sono stati portati a termine in un modo così crudo e comunque particolare visto come scomparti di natura diversa si alternano durante tutta la durata della pellicola, accumulando sensazioni contrastanti e per questo anche spiazzanti.
Mary (Sandra Cassel) e Phillis (Lucy Grantham) sono due giovani ed audaci ragazze che scendono in città per vedere un film, ma sulla loro strada, mentre cercano un po’ di erba, finiscono tra le grinfie di due feroci maniaci appena evasi dal carcere e dei loro fidati compari.
Le due saranno sottoposte a sevizie crudeli ed in estremo pericolo di vita, casualmente finiscono vicino alla casa di Mary dopo che i criminali hanno deciso di squagliarsela con loro in ostaggio, mentre i suoi genitori sono in ansia per lei e i poliziotti locali non ne imbroccano mezza nemmeno per sbaglio.
Angosciante, crudo quando la violenza invade lo schermo ed in grado di creare un costante senso di smarrimento, questo film di Craven è un piccolo gioiellino di genere.
Ad accrescere la tensione ci pensano dettagli sapientemente inseriti ad hoc (per esempio, la casella della posta che vede Mary e la collanina che la madre riconosce al collo di uno dei balordi), mentre se da un lato assistiamo alle sevizie infierite alle ragazze, dall’altro si passa con disinvoltura a siparietti allegri, e quasi comici, dei due poliziotti disattenti, impreparati (non capiscono il pericolo quando ce l’hanno ad un passo e partono con l’auto senza benzina a sufficienza) e particolarmente goffi (emblematica la scena del camioncino con le galline).
Ma l’alchimia tra questi differenti segmenti funziona e per giunta verso il finale assistiamo ad un’ulteriore trasformazione della storia nel più classico (ma questo appellativo vale oggi) dei revenge movie.
Il tutto sempre senza un attimo di pausa e scandito da riprese aggressive, a demerito ci sono giusto alcune ingenuità tipiche dei prodotti d’inizio carriera e probabilmente girati in tempi molto ristretti.
Infine anche le musiche amplificano il senso di straniamento, infatti quasi sempre si tratta di ballate allegre, ma nei momenti cruciali sono in grado di valorizzare il phatos con rumori anche sgradevoli.
Per quanto scritto mi sento quindi di poter dire che ci troviamo di fronte ad un piccolo gioiello, costruito con le idee giuste al posto giusto e ripreso più volte tuttora, anche se risultati così proficui sono sempre stati molto rari.
Teso e ricco di svolte narrative, in sostanza da vedere.
VOTO : 8/10.
All'altezza della situazione.
Avanti anni luce rispetto ai suoi tempi.
Gestisce tante componenti diverse, non ha paura di andare oltre e crea per giunta un film che funziona alla grande nel suo vario amalgama.
Che volere di più?
Perfetta per la parte.
Dolce e irrimediabilmente sventurata.
Più smaliziata dalla sua "socia", ma ugualmente destinata a soffrire come, se non di più, di lei.
Ti rimane dentro.
In parte, senza esagerare.
Spietato e crudele senza rimorso alcuno.
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