Regia di Stefano Pasetto vedi scheda film
Si un melò, ma la storia è pochissima, l'interessante del film sono i due personaggi, che si arrotolano su sé stessi e sono vittime di un destino definito, ma che loro affrontano come un gioco a scarabeo.Sono in fondo, due tartarughe sul dorso, come dice il bel titolo del film. Una buona sceneggiatura non facile, per gli incastri a cui è soggetta di Marina Fabbri (chi è, la critica??), Carmelo Marabello e lo stesso regista, qui al suo esordio,ma che ha saputo porre in immagini, una cosa non facile. La storia ci avvince, ma più che altro ci avvincono questi due perdenti, ma determinati nel loro cammino. Curatissima la recitazione di tutti i componenti, ed aiutano non poco il risultato del film. Da ricordare Diberti in una partecipazione di una poesia che ci coinvolge.
Un uomo ed una donna si trovano nel parlatorio di una prigione, dove lui sta scontando una pena indefinita, durante una partita a scarabeo ricordano il loro percorso, in maniera personale.
Bellissma colonna sonora della Banda Osiris, che si sta rivelando sempre di più geniale al cinema..
Il marito, primario molto bravo ed essenziale
Davvero poetica, anche disarmante, in quel bel rapporto a distanza con Diberti, e poi questa sua sparizione silenziosa..
Il pasticciere che non riesce a capire fino in fondo il suo allievo
Entrato con prepotenza dentro il suo ruolo e lo fa suo fino a qualche eccesso
Di una misura e perfezione inimmaginabile, questa attrice che sta salendo nella scale del bel cinema proprio anche per questa sua recitazione che fa salire il livello del film. E poi una scelta curata dei suoi films che non la fanno mai sbagliare, qui addirittura con un esordiente..
Davvero bravo e non sembra assolutamente un esordiente, dove di solito gli eccessi non mancano. Molto a suo agio in sceneggiatura, anche dalui scritta, ma che certo facile non è visti i menadri e lo stile in cui si muove
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