Regia di David Carreras vedi scheda film
Dopo l'intramontabile Almodovar, l'affermazione definitiva di Amenabar ("Mare Dentro") e la piacevole conferma di registi come De la Iglesias ("Crimen Perfecto") e De Aranoa ("I lunedì al sole"), il cinema spagnolo - a fatica - continua a farsi strada nel nostro Paese sempre meravigliandoci per varietà di generi e risorse fresche ed originali. Come nel caso del regista David Carreras che arriva nelle nostre sale con il thriller orrorifico "Hipnos", viaggio allucinato all'interno di una clinica specializzata in ipnosi e nella mente di una giovane psichiatra, Beatriz Vargas (Cristina Brondo, sensualità e fascino ambiguo mixati alla perfezione!), smarrita in un labirinto dove realtà e finzione si confondono pericolosamente. Storia di "fantasmi", di suicidi sospetti, di mondi paralleli ed intricati spazi temporali così labili ed indistinti da farti precipitare nei meandri della follia e del terrore dove nessuno è quello che dice di essere. Ed il regista Carreras (alle s!
palle una carriera nel mondo delle pubblicità e video musicali. ed il suo stile di certo ne risente!) pedina i suoi "fantasmi" non risparmiandoci momenti di tensione ed intricati snodi narrativi che alla fine però risultano troppo ostentati e solo fine a se stessi per coinvolgerci ed appassionarci sufficientemente. Se nell'intenzioni dell'autore "Hipnos" avrebbe dovuto raccontare delle sofferenze e della confusione "connaturate con il confronto con la vita reale", il risultato è un gore freddo, pseudo intellettualistico ed allucinato che ci conferma come la ragione, a volte, non riesca a spiegare tutto.
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