Regia di Fatih Akin vedi scheda film
Sempre molto attento alla componente musicale dei suoi film, il giovane regista turco-tedesco Fathi Akin, realizza questo interessantissimo documentario che e' un viaggio nel cuore pulsante di una delle città più affascinanti del mondo (Istanbul) e della musica che essa riesce a creare e sprigionare. Da sempre crocevia tra oriente e occidente, la Turchia e' un paese che si divide tra un'infinità di contraddizioni: tradizione e modernità, laicismo e fondamentalismo religioso, ultranazionalismo e voglia di cambiamento. Alexander Hacke, bassista di una nota rock-band sperimentale tedesca, ci guida nella Istanbul notturna e underground, venendo a contatto con gruppi di rock-psichedelico (i Baba Zula), giovanissimi cantanti di rap e hip-hop, mostri sacri e veterani della musica turca, artisti di strada, musicisti curdi, e bar che ospitano artisti di etnia rom, che tra numerosissimi boccali di birra, si cimentano nella loro arte musicale. Assistiamo a generi musicali che vengono fusi insieme con grandissima creatività, regalando soluzioni veramente suggestive, che non potranno non incontrare il favore dei più curiosi e "onnivori" appassionati di musica, e di chi ha avuto la fortuna di recarsi nel paese della "sublime porta", ed e' tornato (come il sottoscritto) carico di entusiasmo.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta