Regia di Wang Xiaoshuai vedi scheda film
Un dramma con sfondo proletario in una Cina di epoca Maoista,tra malinconia e rassegnazione.Assolutamente da vedere.
Cina.Una famiglia viene deportata nel territorio di Guizhou durante i tempi della Rivoluzione culturale a causa della carenza di manodopera nelle fabbriche .Il capofamiglia Wu (Yan) si rende conto che la zona non ha nessuna prospettiva economica ,in piu' la sua ferrea educazione (insostenibile) ha continui dissapori con la giovane figlia Quing (Gao) e solo dopo un dramma subito,obbliga il padre a migrare illegalmente verso Shanghai.Un film che (per me) e' stata una autentica sorpresa positva che certifica un fallimento di modelli maoisti di organizzazione sociale dove emergono in modo chiaro anche le varie colpe che si suddividono le nuove e le vecchie generazioni.Il ritmo e' palesemente lento e malinconico,ma riscattato da uno sfondo sociale prettamente proletario (le fabbriche sono le uniche fonti di reddito).Un film che comunque fila via liscio fino al tremendo finale e dal contenuto importante, che certifica la sconfitta del Partito e della Storia.Consigliato ??....certo che e' consigliato,quando ci si imbatte in opere che hanno qualcosa da dire,non bisogna tirarsi indietro.
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