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Election

Regia di Johnnie To vedi scheda film

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La recensione su Election

di supadany
8 stelle

VOTO : 7.

Johnnie To realizza una pellicola coesa e, almeno per quel poco che conosco della sua produzione, per certi versi sorprendente.

Parte piano per poi crescere gradatamente e regalare nella parte conclusiva un paio di colpi di scena molto ben assestati.

Hong Kong, siamo nel periodo in cui la Triade, organizzazione che gestisce illeciti di varia natura, deve scegliere la nuova guida per i seguenti due anni.

Due i pretendenti, Lok, il favorito, appare più mite, saggio e adeguato al ruolo, mentre Big D. è disposto a tutto pur di arrivare alla posizione di massimo potere.

Così, quando la decisione del passaggio di consegne a Lok sarà ufficiale, non ci sta e sfida i vecchi saggi, cercando di impadronirsi del bastone con la testa del drago, simbolo del potere dell’organizzazione.

Da qui diversi colpi di scena e cambi di prospettiva fino al finale che offre più di una sorpresa.

Il film parte piano, ma è una scelta doverosa che paga; To illustra meticolosamente i meccanismi interni della cosca malavitosa che generano rivalità destinate a crescere lentamente.

Da un lato troviamo i vecchi saggi, più razionali e legati alle tradizioni e all’onore, dall’altro i giovani più avidi e desiderosi di soldi e potere (emblematica la scena con le scimmie a fare da sfondo, rappresentazione di una società in rapida involuzione).

Il regista impreziosisce l’insieme curando con attenzione anche le scene più statiche, con una buona scelta dell’illuminazione e inquadrature avvolgenti; la sua visione è violenta, ma, non ci avrei scommesso niente, in tutto il film non c’è neppure un colpo di arma da fuoco.

I duelli, e le punizioni, sono inferti in maniera dolorosa e forte (vedi gli uomini chiusi in scatoloni e fatti rotolare più volte giù da una scarpata), senza esagerazioni (come ha scelto di fare in altre pellicole) il che rende le situazioni assai più realistiche.

Il pezzo migliore è comunque offerto dagli ultimi quindici minuti con un triplo e radicale cambio di prospettiva per cui le certezze costruite nei primi 75 minuti vengono messe in dubbio, ristabilite e poi nuovamente smontate.

Direi quindi che questa pellicola è una prova della maturità conseguita da To, elegante nella forma, moderna nelle dinamiche, compatta dall’inizio alla fine.

Decisamente meritevole di una visione.

Su Johnnie To

VOTO : 7.
Regia di buonissima fattura sia per come gestisce la storia, sia per la tecnica nelle riprese per cui anche le scene più statiche sono curate nei minimi dettagli.

Su Tony Leung Ka Fai

VOTO : 6/7.
Recitazione sopra le righe efficace ed a effetto.

Su Simon Yam

VOTO : 6,5.
Recitazione misurata  e concreta.

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