Regia di Georges Lautner vedi scheda film
Onesto "polar" francese retto interamente dagli attori poiché il soggetto non brilla certo per originalità. Jean Gabin rende a meraviglia l'immagine di pietra dell'anziano commissario Joss, prossimo alla pensione e, per questo, pronto a tutto pur di vendicare l'uccisione del suo collega e amico Gouvion (Robert Dalban). Il film risente però un po' troppo di qualche carenza nella sceneggiatura, mancano alcune scene di raccordo ed il finale è fin troppo immotivato e repentino. Nel complesso un film sufficiente che poteva trovare ben altri sbocchi narrativi, più adatti al contesto affrontato. Buona l'ambientazione ipertecnologica (per l'epoca) della centrale di polizia, con tanto di enormi computer con schede perforate, rumorosissime telescriventi e monitors in bianco e nero. Ottima la prova di André Pousse (Quinquin) che, almeno sul piano della mimica, spesso supera addirittura Gabin. Peccato che i due si incontrino solo per pochi secondi nella scena finale, un loro "duello" verbale (sulla falsariga di quello fra Al Pacino e Robert De Niro in "The Heat" di Michael Mann) avrebbe di gran lunga arricchito un film che spesso risulta lento e poco approfondito.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta