Regia di Carlos Reygadas vedi scheda film
Apparenti lacrime di glicerina pioggiano dai volti e tumefatti alzabandiera proletari le accolgono mentre la chiesa e lo stato intonano i loro mantra e la MdP balla la sua personale battaglia con(tro) la realtà.
* * * ¾
Ingordigia.
E' una guerra eterna il creato : gli attanti sono esseri umani e cliché di banconote, firme di possesso : una battaglia tra stereotipi, insomma.
Incastri attraenti, collimazioni forzate, coincidenze emancipate, ellissi imprigionate...
Se il cinema avesse odore e sapore ( occupando tutti i sensi oltre a quelli di vista, udito, e di una parvenza ''tattile'' di tridimensionalità ) sarebbe vita.
...Bonello ( De la Guerre, l'Apollonide* ), Carax ( Mauvais Sang, les Amants du Pont-Neuf* ), Denis, Diaz, Dumont ( l'Humanité ), Koreeda, Lanthimos, McQueen, Mendoza, Pradal ( Marie Baie des Anges ), Reygadas ( Batalla en el Cielo ), Refn, Seidl ( Canicola ), Sokurov ( i Giorni dell'Eclisse, Madre e Figlio*, Molokh*, Telets*, Arca Russa, Padre e Figlio*, Solntse*, Alexandra ), Sono, Weerasethakul ( lo Zio Bonmee..., Mekong Hotel )...
Cosa li accomuna ? Il fatto che vorrei recuperarne ( tra parentesi le opere che ho visto almeno una volta in lingua originale e con sottotitoli decenti ( con "*" i sottotitoli e la definizione sono indecenti ), gli altri s-visti a grossi spezzoni ) un bel po'...
E' innegabile che se poni un pompino all'inizio, non portandolo a compimento, il film poi sarà un eterno preliminare.
L'unico problema con Reygadas è che sembra emergere dal nulla, da un mondo in cui il cinema non è mai esistito : ho scoperto questa nuova arte, la chiamo pittura/fotografia in (falso) movimento e ci metto pure un'orchestra, posso chiamarla teatro editato/filmato/composto, lanterna magica, arrivo io e ti (ri)giro queste scene, guarda come sono bravo, non lo ha mai fatto nessuno, sono proprio un genio...sbammm !!! Sveglia !!! A parte la possibilità che questa ''finta'' ingenuità o vera ''ignoranza'' sia l'architrave, la pietra angolare, la chiave di volta del suo cinema
[ e non lo è, in fondo... Il cinema, e la sua storia tecnico-formale e stilistico-sostanziale, sia nella componente visiva-di montaggio, da Eisenstein a Welles, da Scorsese a Tarantino, che in quella di scrittura-posizione e movimenti di MdP, da Ozu a Kubrick, da Antonioni a Lynch, Reygadas lo conosce benissimo : e si vede...],
è proprio il suo cinema stesso che vive virulento, sgomita e si dimena tentacolare tra assi cartesiani e giroscopi darwiniani.
Il piano tecnico e formale dialoga con quello morale attraverso segni espliciti : in scene distaccate tra loro : la musica alla stazione di rifornimento e ''quella'' della campana al santuario. Non sappiamo cosa guardiamo e cosa ascoltiamo, cosa assaporiamo e odoriamo, cosa tocchiamo e percepiamo quando viviamo.
Reygadas re-inventa discorsi già intavolati, ma lo fa bene : ridispone le carte in modo da far uscire una mano che ci di-mostra come al gioco ( della vita ) non si ''vince'' quasi mai : ma si è vivi solo fino a quando si gioca...e lo stile delle giocate, la loro forza e resistenza all'atto dell'essere scoperte, dipende solo da noi.
Trama ''completa'' ( di spoiler, ma il finale è un altro ) :
Marcos è un working class tuttofare di un capoccia del Palazzo Messicano che adesso deve fare i conti col senso di colpa per la morte accidentale di un bambino che ha rapito con la sua compagna, la zia della vittima, sposata col Colonnello. Questo rimorso lo spinge verso la più classica delle confessioni ( my son, my son...) atte a farsi prendere, rinchiudere, giudicare e punire : racconta tutto alla figlia del suo capo, altolocata giovane apaticamente-felicemente dissoluta e puttana per gloria, per noia e svago, e a quel punto, tra l'amore per la compagna che lo spinge a rimediare alla buona azione e la spinta del contesto religioso che gli prospetta una fantasiosa via d'uscita assolutoria, la ammazza.
Tenterò una piccola cronaca...cronologica del film, trattando le tematiche che lo permeano ( del male, della colpa, del rimorso, e della loro presenza-assenza ) mentre esse stesse vengono alla luce ( delle parole ) nel corso dello svolgimento della pellicola stessa, con inserti da altre parti dell'opera, incrociati.
La suddivisione in parti e capitoli è totale arbitrio mio.
Prologo. 0 - 04'00''
Lacrime digitali, ma non per questo meno vere
( le definisco, riconosco e considero tali perché, pur nella sgranatura solo in minima parte sfocata dell'immagine, non lasciano quell'alone, quella scia, quella risacca traslucida sulla pelle dopo il loro passaggio. Magari sono 'vere', magari voglio solo evidenziare la magnifica messa in scena artificiale del contesto, dell'intenzione, del gesto, del ''messaggio'' )
- ''così come'' il sudore di Marcus osservato da Ana [ scena all'inizio del punto 2 della prima parte ] che dalle spalle nasce durante la confessione di lui a lei e lungo la schiena corre ad accumularsi impregnando la canottiera per gocciolare poi dal tessuto all'altezza della vita sul letto sarà acqua pompettata all'uopo : magari in un film più grezzo questi ovvi particolari scompaiono nella classica-tradizionale progressione della Sospensione dell'Incredulità ( cui ci si pre-dispone anticipatamente, da sempre, verso i B Movie-BlockBuster come e quanto rispetto al Cinéma Vérité : qui invece sono ineludibili, è inevitabile sbatterci contro -
e significanti/tive, inq.te da un PdV che la MdP assume interrompendo l'atto sessuale orale...
( altri interventi diretti, fisici, della MdP ( limitandosi a K. ) :
il carrello-zoom in avanti in ACWO verso il poster di Beethoven, smosso dallo spostamento d'aria :
http://www.youtube.com/watch?v=cQCQRLA05AA : 00'20''
Alice-N.Kidman all'inizio di EWS ( altra apoteosi del suono diegetico ed extra-diegetico ) che per uscire dal bagno deve compiere un piccolo movimento innaturale con la spalla destra per non picchiare contro la MdP :
http://www.youtube.com/watch?v=tZHfjkFhXF4 : 01'45''
http://www.youtube.com/watch?v=9_fBBABYa-A : 01'22'' )
...in atto : quel che il Porno ( non ''può'' ) sa (-pere ) : è importante l'aderenza alla verità ininterrotta ( sapere che quello che stai guardando è...''Reale'' ) quanto la ripetizione automatica dell'azione :
qui, l'avanzare della MdP da due PdV divergenti a 90° sul piano orizzontale - un movimento unico nell'Intenzione Morale ma Spezzato e contrapposto/convergente nella pratica - verso lui e verso lei, e nel porno, la reiterazione parossistica dello stantuffare, e più in là panoramiche a perdere il centro dell'azione ripescandola poi compiuta mentre la vita scorre altrove, fuori dal quadro, che nel frattempo è stato...scorniciato...
La non-dissimulazione.
Il rabbocco traboccante dello scardinamento dello sguardo, il PdV di dio che passa di mano in mano e di espressione in occhiata tra i personaggi per poi librarsi ad altezza d'uomo assumendo il PdV di quell'...Estraneo Famigliare ch'è il PdV terzo del regista che si di-mostra e si scopre, si assimila e si identifica estraniandosi empaticamente col vuoto stracolmo dell'ambiente pantografato con sbandate controllate e diversive deviazioni divaganti...
Fino ad arrivare allo snuff-movie ( al punto 1 della seconda parte ).
Parte Prima : AlzaBandiera.
1. Segreti svelati allo spettatore. 04'00'' - 25'00''
Ed esattamente lo stesso lavoro composto e articolato sull'immagine viene effettuato sul ed utilizzato col suono :
un sonoro Altmaniano come importanza ma paradossalmente a ''pista unica''
( se Altman accumulava e disperdeva, sovrapponeva e precisava fino a 24 piste sonore diverse, per es. in "Nashville", qui Reygadas estremizza l'unicità del PdV sonoro compartecipe e corrispettivo della MdP, che può in alcuni casi prendere il posto di un personaggio, ma quando non lo fa è il suo di PdV ad essere in campo ed in gioco unico e totale ),
in presa diretta e implementato d'iper-realismo ( nella scena dell'alzabandiera ( quello...etimologicamente corretto ) all'alba con lo squillo del cellulare, x es. ) con un mixaggio sottile in post-produzione :
il suono, come detto, è legato stretto alla MdP, ma vi è un particolare, curioso e bell'uso del "Concerto per Clavicembalo e Orchestra in Re Minore", BWV 1052, di J.S.Bach : in questo caso, durante l'audio-visione, sembra possa avvenire una crasi ''paradossale'' ( certo non nuova nella storia del cinema, anzi, ma qui ben usata ) tra suono extra-diegetico ( con irruzioni potentissime, non solo per volume ) e suono intra-diegetico interno : la musica di Bach non è ''letteralmente'' sentita da Marcus alla stazione di servizio ( E-D ) ma è...''come lo fosse'' ( I-D i ) : ed infatti, alla fine della parte alla stazione di servizio, si scopre che...lo è ( I-D e ) ! >>>>>
>>>>> Da una berlina [ scena alla fine del punto 2 della prima parte ] piena zeppa di Messicani, ed essendo a Ciudad de Mexico
- come ci viene detto con un'altra bella sequenza piena di..."tecnica stilistica" a sé stante : la MdP piazzata sul tetto dell'auto di Marcus che viaggia in autostrada alza il suo asse prospettico in verticale fino ad inq.re il cielo...e lì - come per la palla lanciata in aria sul ponte di una nave in navigazione sull'oceano o in una carrozza di un treno in corsa che ricade esattamente - dal PdV dell'osservatore e del mezzo su e con cui si muove nel loro universo locale - perpendicolarmente sul posto - sembra fermarsi : ogni movimento che non sia il Guardare sembra cessare : il cielo è fermo, l'auto è altrove, il PdV galleggia immoto...quand'ecco che un filo dell'elettricità o del telefono che attraversa trasversalmente la carreggiata a doppia corsia ''sfreccia'' col suo moto apparente attraverso lo schermo, svelando la Falsità dell'Apparenza e Rivelando il Vero Movimento...ch'è il cinema -
non c'è di che stupirsi, scende un'intera famiglia messicana come fosse la messa in scena di una gag clownesca in cui un folto e apparentemente infinito numero di pagliacci fuoriesce da un'auto che non può oggettivamente contenerli tutti quanti, e la nonnina, innocentemente ed ''ingenuamente'' mette in campo l'Apostrofe per eccellenza chiedendo : " Che musica è questa ? " = " No Hay Banda ! ", ci direbbe il Lynch di "Mullholland Drive"...
Quindi, in soldoni, quel che si poteva credere un suono intra-diegetico interno o un suono extra-diegetico invece è un suono intra-diegetico esterno.
E quindi, parallelismi socio-psicologici a parte ( Oîda : cosa guardo quando vedo ? Cosa penso di sapere quando credo di capire ? ), cosa significa ciò ? E' come un emoticon : significa, leggendo il segno-azione secondo la grammatica cinematografica, quel che è : una minuscola rivelazione, una piccola morte, un orgasmo d'interpellazione ( l'intentio auctoris che titilla l'intentio lectoris ), un evento minimo catalizzatore a sé stante, nel tutto dell'opera che scorre : un'opera di situazione drammatica, che la grammatica interrompe con un ideogramma da glossario cinematografico.
Questo, è : " ;-) " o " :-( ".
In Sostanza, "Batalla en el Cielo" è un'OperaDramm...Grammatica,
che articola il suo discorso filmico con un pragmatismo più vicino ("moralmente") a Von Trier, Lanthimos, Seidl ed Haneke che a Dumont, Denis, Bartas e Sokurov, utilizzando i binari della prammatica cinematografica posti nel corso degli anni da tutti quegli autori che vi hanno portato un minimo di innovazione...in alcuni punti abbandonando la forza di gravità della Locomotiva lanciata contro lo schermo dei-dai Lumiére e viaggiando per levitazione magnetica.
Ottimo poi l'uso di "the Protecting Veil" del compositore contemporaneo John Tavener, che a diversi livelli collaborò già con W.Herzog per "Pilgrimage", '01 :
http://www.youtube.com/watch?v=3QOuhNBawdk
- ed anche qui, "coincidenza", il Santuario della Madonna di Guadalupe ( "Christ and Demons in New Spain" mostra immagini simili ( pellegrinare incappucciati e sulle ginocchia ) ma in Guatemala e non in Messico ) è presente in una scena importante verso la fine -
e con A.Cuaron per "Children of Men", '06.
E della Marcia Procesional de Córdoba di Rogelio Conesa :
http://www.youtube.com/watch?v=IQRut8IJSX8
Se nella scena iniziale la MdP sposta il corpo ( divide i corpi tra loro ) / interrompe il gesto ( ma non la sua rappresentazione ), in tutto il film il suono...la segue.
2. Segreti svelati tra i personaggi. 25'00'' - 36'00''
Il rapporto tra le differenze di classe sociale, il loro contatto con reciproca interazione, permette alla frase retorico-esplicativa di Ana ( " Lavori per mio padre da 15 anni. Mi conosci da quando ero piccola. Sei l'unico che sa di questo posto. Ti faccio entrare, e tu dici a tutte che mi vuoi scopare. Perché ? " ) di non stonare e di non essere fuori luogo ma al posto e momento giusto e più adatto al racconto e di essere vera, così come la successiva ulteriore risposta di Marcus su sollecitazione di Ana : " Io e mia moglie abbiamo rapito un bimbo che stamattina è morto ".
3.1 E' amore : "Carnale spritualità". 36'00'' - 42'00''
" Tenemos que hablar ".
Una Crasi fra il Botero di Amanti, 2003 e quello di Abu Ghraib, 2005. [*]
Un J.Pollock concettuale, un M.Duchamp informale.
Una Sinestesia fra Piacere e Necessità, fra Grottesco e Sublime, fra Godimento Catartico e Approntamento della Crisi, del Danno, del'Empio.
L'Oscenità della Trascendenza ( l'insistenza che s'accomoda sul dipinto di un Cristo che sta per essere deposto ), inattuata.
" Adesso devi fare in modo che non parli " : ancora e sempre, Lady Macbeth.
3.2 E' amore : " El Gordo ". 42'00'' - 55'00''
Dove la stessa MdP compie un percorso circolare e rettilineo, una specie di "Q", insomma
( Segno e Gesto filmico - e ancora : quell'Intenzione Morale Esplicitata ed Espletata così dichiaratmente eppure così ''aleatoria'' : l'apoteosi sottratta del Regista che Entra in Campo col Proprio Sguardo - che è stato e che verrà messo in scena e ripetuto altre volte durante l'opera, in ogni tipo di set e ambiente : aperto, chiuso, liminale ),
che non può non ricordare il finale di " Professione : Reporter " : si parte dalla gibigiana di luce ( Lux Silenciosa...Post Tenebras...) durante l'incontro mattutino tra Ana e Marcos, passando per il rispecchiarsi delle auto in corsa nella triangolazione, ch'è il centro di massa inerziale del film, dei cavalcavia della metropoli da 25.000.000 di abitanti, che si riflettono nei vetri a specchio dei grattacieli, arrivando a quel MdM in travelling
( una via di mezzo tra una Louma, una Steady Cam, un Dolly e quell'inq.ra/carrellata aerea a uscire dalla stanza passando dalla finestra ( altro artificio-inganno ) nel finale del film di Antonioni : [ http://www.youtube.com/watch?v=ke2CFuLQ6t8 ] : nella Stanza la MdP si muove su giroscopi montati su un binario e nell'uscire dall'inferriata a sipario ( una falsa inferriata dissaldata che si apre su cardini ) viene raccolta al volo ed agganciata al cavo di una gru di 30 metri : la Macchina Cinema che ''riproduce'' la realtà : i giroscopi idraulici ( antesignani della SteadyCam di Garrett Brown per Rocky e the Shining ) annullavano qualsiasi scossa ed oscillazione, qualsiasi scarto ''innaturale'' ( l'occhio umano compensa, la MdP no ). MdP che, per restituire il più verosimilmente la realtà, era chiusa in una sfera di protezione di plastica che la proteggeva dagli effetti del vento. Alla sfera si rinunciò ( non passava dalla grata ), ma la seq.za venne licenziata all'11° giorno. Ancora 5 e raggiungiamo dio ),
da cui siamo partiti : Ana, novella " Bella di Giorno " altolocata, che ama per amore del piacere, per gioco, e anche per bisogno, forse, ma non materiale : fisico...ma non materiale.
E un orgasmo fuori campo : la MdP che ci mostra il contro-fuori campo... Per poi mostrarci tutto
( Idioti / Antichrist, L.Von Trier - Guardami, D.Ferrario - ShortBus, J.C.Mitchell - the Brown Bunny, V.Gallo - Romance, C.Breillat - il Diavolo in Corpo, M-.Bellocchio - Baise Moi, V.Despentes e Coralie Trinh Thi - Intimacy, P.Chéreau - Le Pornographe, B.Bonello - Ken Park, Larry Clark - the Dreamers - B.Bertolucci - il Gusto dell'Anguria, Tsai Ming-liang - la Mirada del Otro, V.Aranda - Spell-Dolce Mattatoio/Blue Movie, A.Cavallone...)
il resto :
" Devi costituirti, Marcos " : l'Origine del Mondo, l'Innocenza Totale, Barabba e Maria Maddalena-Samaria.
3.3 E' amore : " Qualcosa cambierà ". 55'00'' - 1.09'00''
Se Ana è piena di soldi e cerca nel sesso il divertimento ulteriore, Marcos è solo working class e nel sesso ( come nel cibo : non lo vediamo mai mangiare ma lo vediamo grasso ) cerca l'annullamento di patemi ulteriori.
" E' una cosa irreale ! " : e infatti gli spalti dello stadio alle spalle del grande portiere dei Pumas, Vignatti ( ottimo anche come Direttore della Fotografia...Diego Martinez Vignatti...), sono già vuoti.
Batalla en el Cielo ha anche questa sua propria complessità interna, pieno di questi riferimenti che si autoalimentano ( che ultimamente ho riscontrato, x es., in una fra le migliori serie tv di sempre, "Mad Men" ).
Ma, in tutta questa irrealtà, il cadavere del bambino rapito ( la sua Vita ), che fine ha fatto ?
L'anticlimax del MacGuffin incorporato e scorporato. L'assenza verrà affrontata in seguito in una battuta di dialogo gracchiata sulla frequenza della polizia alla radio.
...Memories of Murder, the Pledge, Felicia's Journey, la Notte dei Girasoli, l'Humanité...
Il "C'è troppa luce !" di Marcus ... contro ... il "Più Luce !" di Goethe.
Cadono le nuvole e sale la nebbia.
E' un Golgota a scollinare dalla propria morale residua o un anticipo di Monte Moriah senza lieto fine ?!?
Parte Seconda : AmmainaBandiera.
1. 1.09'00'' - 1.18'00''
Un taglio sul braccio.
Schizzi di sangue, rantoli di respiro.
Liberarsi del peso della morale : minzione dell'inibizione : ''rituale'' naturale : gli uomini vuoti.
Carneficina e mattanza.
2. 1.18'00'' - 1.28'00''
Il Santo Peccatore. Altre lacrime, ancora digitali. No Hay Banda. Silencio.
Breaking the Bells : le Onde Sonore non si propagano più sulla Terra. Il Vuoto la permea come con lo spazio siderale.
La Sorgente Sonora si è seccata.
Epilogo. 1.28'00'' - 1.30'00''
Parole. Atti. Azioni. Intenzioni.
Il pentimento evapora dai dotti lacrimali, eiaculatori e urinari.
Il momento. Solo quello ci resta da vivere.
Ché il peccato ( di fronte alla coscienza e alla giustizia, non alla religione o alla legge ) lo si sconta e lo si commette solo se si è vivi.
Sulla carne degli altri.
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Note:
Su Reygadas :
http://sensesofcinema.com/2010/feature-articles/carnal-spirituality-the-films-of-carlos-reygadas-2/
http://www.cinemah.com/chapeau/japon/
http://pensieriframmentati.blogspot.it/2011/08/japon.html
Sull'auto-accostamento con Roberto Rossellini : mi auto-esento dal commentare, e annoto.
Anapola Mushkadiz è finita peggio, nella realtà : in H2Odio di Alex Infascelli.
[*] http://www.marcomarcucci.com/Botero/Botero%20-%20opere.html
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta