Marcos, autista meticcio, rapisce con la moglie uno dei suoi nipoti che accidentalmente muore. Marcos dimostra di essere più fragile del previsto e confessa il crimine ad Ana, la figlia del suo capo, una ragazza frivola che si prostituisce per piacere.
Note
Marcos e la moglie sembrano usciti da una puntata di Cinico Tv, ma c'è il sospetto che la sgradevolezza che trasmettono sia più provocatoria che significativa. Il giovane regista, ex giocatore della nazionale messicana di rugby, usa la macchina da presa come una clava e non si (ci) risparmia niente. Sesso e violenza, come a voler dire: io non ho tabù, e voi? Un giochino intellettuale che qualcuno, al Festival di Cannes, ha preso troppo sul serio. Da tenere d'occhio Anapola Mushkadiz, l'attrice che interpreta Ana: è brava e bella.
Odiato capolavoro bipolare. Respingente: per chi non deroga all’idea di "bellezza aurea”, sia pure in filigrana, e non regge lo specchiarsi nel disfacimento umano (Reygadas non fa sconti); Ammaliante: per chi si lorda in un cinema "novo" che supera i limiti della propria rappresentabilità (di gusto) con un’ardita estetica audio/visiva sur-realista.
Apparenti lacrime di glicerina pioggiano dai volti e tumefatti alzabandiera proletari le accolgono mentre la chiesa e lo stato intonano i loro mantra e la MdP balla la sua personale battaglia con(tro) la realtà.
Un film di difficile digeribilità che fa intravedere l’esistenza di un talento non comune ma che avrebbe bisogno di essere tenuto a bada con più controllo e meno volontà di stupire a tutti i costi. Notevole il commento musicale e la lunghissima sequenza della processione in ginocchio verso il santuario fra ali di folla in preghiera.
Una battaglia nel cielo molto terrena, quella messa in scena da Carlos Reygadas che sembra replicare, nel simbolismo del famoso stemma messicano dell'Aquila e del Crotalo, un conflitto di classe giocato sulla morbosa deriva morale di turpitudini inenarrabili e su quella di una tenzone sessuale utilizzata come sottile strumento di coercizione.
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Ingordigia.
E' una guerra eterna il creato : gli attanti sono esseri umani e cliché di banconote, firme di possesso : una battaglia tra stereotipi, insomma.
Incastri attraenti, collimazioni forzate, coincidenze emancipate, ellissi imprigionate...
Se il cinema avesse odore e sapore ( occupando tutti i sensi oltre a quelli di vista, udito, e di una… leggi tutto
Difficile esprimere un giudizio oggettivo su un film così particolare. A tratti fastidiosa ed eccessiva, la pellicola è spesso presupponente e velleitaria, ma al tempo stesso è anche affascinante e personale nello stile con arditi movimenti della macchina da presa e la contrapposizione di musiche e sottofondi che vanno dalla sublime esecuzione di una struggente partitura… leggi tutto
“Sono quindici anni che lavori per mio padre, Marcos. Mi conosci da quando ero bambina. Tu sei l'unico che sa di questo posto, finalmente ti faccio entrare e vai a dire a tutte che mi vuoi scopare? Come sarebbe?”
“Io ho detto solo che se ero qui l'idea era stata tua, Ana.”
“Credi che non mi sono accorta di come mi hai guardato all'aeroporto? Che ti succede? Dimmi… leggi tutto
Autista ed aiutante di un ricco generale messicano, Marcos confessa alla spegiudicata figlia di quest'ultimo la morte del neonato, figlio di parenti benestanti, che ha rapito con l'aiuto della moglie. Sconvolto dall'accaduto e convinto a costituirsi dalla ragazza, alla quale è legato da una morbosa dipendenza, l'uomo finirà per reagire in modo tragico ed imprevedibile. …
“Sono quindici anni che lavori per mio padre, Marcos. Mi conosci da quando ero bambina. Tu sei l'unico che sa di questo posto, finalmente ti faccio entrare e vai a dire a tutte che mi vuoi scopare? Come sarebbe?”
“Io ho detto solo che se ero qui l'idea era stata tua, Ana.”
“Credi che non mi sono accorta di come mi hai guardato all'aeroporto? Che ti succede? Dimmi…
Anche l'eros uscendo dal vero e proprio cinema porno con gli anni ha avuto la sua evoluzione ,inserendo anche in trame da cinema "colto" situazioni bollenti e scene esplicitamente hard.Ecco un piccolo estratto....
Un grande film che conferma il talento e l’ispirazione di Carlos Reygadas, giovane, coraggioso e controverso autore di un cinema dai nobili e consolidati referenti, eppure capace di idee ed immagini sempre nuove e sorprendenti. Gli si rimprovera di voler provocare a tutti i costi, in modo gratuito, facendo leva su scene di sesso esplicito, lunghe panoramiche in piano-sequenza (la sua cifra…
Una pellicola profondamente religiosa sul dubbio e il fallimento della moralità. Inizia con un'ouverture che perplime e violenta i sensi, una fellatio con musica classica assortita (forse von Trier l'ha vista per "Antichrist"?). La prima immagine è però la faccia dell'uomo Marcos, freddo e impassibile, che ci fissa. Non capiamo cosa fa (o cosa gli viene fatto) finché non ce lo permette…
Soporifero, lento, agonizzante. Perché non dire in mezz'ora ciò che si può dire esattamente in mezz'ora? Perché diluire il tutto su inquadrature interminabili, sbobinamenti di pause morte e silenzi inutili? I silenzi fanno tanto effetto sulla critica quanti morti in sala ed il mio ECG piatto a metà film, ammetto mi ponga tra questi ultimi. Qualcosa di gradevole e d'impatto c'è sicuramente…
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Ingordigia.
E' una guerra eterna il creato : gli attanti sono esseri umani e cliché di banconote, firme di possesso : una battaglia tra stereotipi, insomma.
Incastri attraenti, collimazioni forzate, coincidenze emancipate, ellissi imprigionate...
Se il cinema avesse odore e sapore ( occupando tutti i sensi oltre a quelli di vista, udito, e di una…
Battaglia nel cielo Battaglia nella terra - nello spirito - nel corpo - nel vuoto. Un'opera perfettamente indisciplinata e straordinariamente scomposta. L'eterna lotta tra la mente e il cuore, tra il bene deformato e il male affascinante. Una pellicola potente e diretta, dallo stile innovativo, ipnotico e anticonvenzionale ; un film che arriva dritto allo stomaco senza però darci il tempo di…
Terra e cielo Spiazzante incongruo sublime ridicolo: Carlos Reygadas non cerca l’equilibrio, la forma perfetta, piuttosto preferisce essere stilisticamente incongruo, espressionista nel tocco violento e lacerante, surrealista per il gusto dissacrante con cui popola e dipinge i suoi quadri. Un cinema ossessivo sul chiaroscuro dell’uomo e della natura, della vita e della…
E' un film che si puo' collocare tra Bunuel e Jodorowsky,con una coppia grassa e sfatta che commette un infanticidio e non sa come redimersi.Certo,alcune situazioni sono incomprensibili e altre affondano nell'hard piu' sfrontato.Non capiro' mai perche' il personaggio principale,alla fine del film uccide Ana,senza una logica apparente.L'attrice Anapola Mushkadiz e' semplicemente bellissima e…
Otto film d'autore (ho updatato la playlist in data 11/11/2014 con l'inserimento di altri tre titoli recenti) che hanno scelto coraggiosamente di far approdare nel circuito distributivo cosiddetto…
E'presocchè impossibile che io non finisca di vedere un film ma in questo caso è successo.Non riesco a capire il senso di questo film, questo sesso, questa violenza, queste scene che rasentano l'orrido ma dove portano?Non è necessario provocare , infastidire lo spettatore solo per fare un film fuori dai canoni, per trasgredire, per fare scandalo.Carlos Reygadas forse avrebbe fatto meglio a…
Contesto, personaggi e situazioni crude, fredde e pesanti; tanta brutalità nell'ambizione di stupire, di raccontare vite al margine senza ipocrisia alcuna. Però è un'operazione che, nonostante le buone intenzioni, è venuta malissimo, il troppo storpia e finisce col respingere, anche e soprattutto perchè privo di armonia, logica e controllo. Peccato che tra tutti i film in concorso a Cannes…
Marcos rapisce con la moglie uno dei suoi nipoti. Ma dimostra di essere più fragile del previsto e confessa il crimine ad Ana, una giovane prostituta... Assurdo film che vorrebbe essere scandaloso ma che in realtà annoia ed irrita. E poi vedere continuamente il bruttissimo protagonista nudo non giova alla valutazione finale. Voto (da 1 a 10): 4.
Vi siete chiesti quale sia il confine tra cinema e non-cinema? A mio avviso per raccontare una storia cruda, o se preferiamo fortemente sentita, non c'è bisogno di decostruire la storia stessa, non c'è bisogno di bombardare lo spettatore con provocazioni continue della serie "Guardate quanto siamo stati audaci, abbiamo filmato due grassoni che scopano. Abbiamo dimostrato che non soltanto…
A me è piaciuto. Bello perchè ha vari aspetti interessanti: la ragazzina prostituta, il neonato sequestrato e poi morto, l'amore tra i due coniugi, la camminata in ginocchio del protagonista per espiare il senso di colpa, la morte, il sesso. Le scene più belle e più poetiche sono proprio quelle di sesso fra la ragazza e il ciccione.
Reygadas usa immagini e suoni al fine di creare disagio, con intenti talvolta bizzarri e grotteschi, più spesso disturbanti e pornografici. Il risultato è un film sporco e cupo, in cui troviamo piacere e sofferenza, miseria e ricchezza, dolcezza e crudeltà, a volte semplicemente vicini, altre mescolati insieme in un improbabile amplesso o in una fellatio riconciliante. Ma la redenzione vera…
ci sono film per i quali non si è fatti... eccone un esempio. un pò come mi era successo con i quadri di kandinsky(di cui mi ero letto tutte le didascalie di domin'e dio), mi piacerebbe avere avuto davanti il regista perchè mi spiegasse cosa avesse voluto comunicarmi, visto che mi ha lasciato totalmente indifferente e con una buona dose di noia pure. non sono di certo i ritmi rallentati,…
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Commenti (8) vedi tutti
Odiato capolavoro bipolare. Respingente: per chi non deroga all’idea di "bellezza aurea”, sia pure in filigrana, e non regge lo specchiarsi nel disfacimento umano (Reygadas non fa sconti); Ammaliante: per chi si lorda in un cinema "novo" che supera i limiti della propria rappresentabilità (di gusto) con un’ardita estetica audio/visiva sur-realista.
commento di Inside manApparenti lacrime di glicerina pioggiano dai volti e tumefatti alzabandiera proletari le accolgono mentre la chiesa e lo stato intonano i loro mantra e la MdP balla la sua personale battaglia con(tro) la realtà.
leggi la recensione completa di mckUn film di difficile digeribilità che fa intravedere l’esistenza di un talento non comune ma che avrebbe bisogno di essere tenuto a bada con più controllo e meno volontà di stupire a tutti i costi. Notevole il commento musicale e la lunghissima sequenza della processione in ginocchio verso il santuario fra ali di folla in preghiera.
leggi la recensione completa di (spopola) 1726792Il cinema di Reygadas e' da prendere o lasciare.....io prendo !!
leggi la recensione completa di ezioUna battaglia nel cielo molto terrena, quella messa in scena da Carlos Reygadas che sembra replicare, nel simbolismo del famoso stemma messicano dell'Aquila e del Crotalo, un conflitto di classe giocato sulla morbosa deriva morale di turpitudini inenarrabili e su quella di una tenzone sessuale utilizzata come sottile strumento di coercizione.
leggi la recensione completa di maurizio73Più onirico che trasgressivo. Personaggi laconicamente intensi. Dolente soundtrack. Un Cinico tv più intimo.
commento di stenlioniente di nuovo sotto il sole del messaico
commento di sirNon ricomponibile
commento di critico