Regia di Tommy Lee Jones vedi scheda film
Con l’allucinato viaggio di “Le tre sepolture”, che ricorda molto da vicino la corsa del folle protagonista di “Voglio la testa di Garcia!” di Peckimpah, Tommy Lee Jones dimostra di essere un interprete solido ed espressivo, nonché un regista abile e meno incline alla retorica di un suo collega molto celebrato come Clint Eastwood. Può anche non essere utile fare confronti in questo senso, ma, vista la vicinanza di temi e di scelte espressive, il paragone mi si è presentato spontaneo. T.L.J. sa fare buon uso di una sceneggiatura di Arriaga, che tiene ben conto della lezione, ormai fondamentale, di Tarantino, in tema di montaggio non cronologico delle sequenze girate. Forse c’è da domandarsi quanto rimarrebbe, dell’impressione di trovarsi di fronte a qualcosa di nuovo, se la storia del cowboy moderno Pete Perkins fosse stata narrata secondo una scansione temporale tradizionale. Spettacolo decoroso, con scampoli di riferimenti al western classico e a quello crepuscolare.
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