Regia di Tommy Lee Jones vedi scheda film
Quello del divo Tommy Lee Jones e' un debutto alla regia di quelli che strappano l'applauso. "Le tre sepolture" e' un film memorabile,cinico, asciutto ed esemplare, intriso di macabro umorismo.Storia di un'amicizia virile e insieme incontro/scontro di due culture, una stora "di confine" e quindi di razzismo e di violenza, di dolore e di pieta', che rievoca senza inutili dirette citazioni, ma nello spessore, nel respiro e nel suo incedere malinconico, tanto il cinema di Pechinpah quanto quello dell'amico Eastwood.Recitato alla perfezione, anche nei ruoli di contorno e persino in quelli femminili, fatto raro in un cinema cosi' maschile, (ma su tutti e' indimenticabile il personaggio del vecchio cieco chiuso nel suo isolamento, veramente lacerante) fotografato come meglio non si puo' da Chris Menges capace, colorandoli di luce giallo ocra, di drammatizzare i magnifici paesaggi semidesertici presenti lungo il confine tra Texas e Messico, "Le tre Sepolture" trae inoltre la sua forza e la sua particolarita' dallo splendido montaggio e dalla fascinosa sceneggiatura "a puzzle" di Guillermo Arriaga, maestro nel raccontare la storia sotto diversi punti vista, in un andirivieni temporale trascinante di matematica precisione, che alla fine mette in ginocchio lo spettatore e lo costringe, al pari del copratogonista, a prendere vera coscienza di se'. Memorabile!
Splendida come tutto il film.
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