Regia di Jim Jarmusch vedi scheda film
Playboy di mezza età ormai in declino, Don Johnston (Murray) - che ha fatto fortuna con i computer - si vede recapitare a casa una lettera anonima che gli annuncia l'esistenza di un figlio ormai diciannovenne. Inerte, apatico, inamidato, imperturbabile e distaccato, Don viene mobilitato dall'amico Winston (Wright), che gli organizza un tour per la provincia statunitense alla ricerca della possibile madre. Così Don ritrova le amanti del passato, prende atto delle loro deriva, cerca svogliatamente indizi ma non arriva a una soluzione. Il suo viaggio non è servito a granché, ma almeno ha innescato in lui qualche domanda che potrebbe essere il punto di partenza per smuoverlo dalla sua totale apatia esistenziale.
Tra una seduta e l'altra di Coffee and cigarettes, Jarmusch cuce su Bill Murray - ormai assurto a icona del cinema indipendente americano - un film che ne esalta la recitazione minimalista, sottotono, con i movimenti e le battute ridotte al minimo e divagazioni umoristico-grottesche che si stagliano su una tessitura narrativa intrigante, nella quale il senso della vita va cercato a partire dal dubbio.
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