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Niente da nascondere

Regia di Michael Haneke vedi scheda film

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La recensione su Niente da nascondere

di AgentCooper
8 stelle

Un film non di facile visione ma che dimostra ancora una volta di come Haneke abbia le idee chiare su come stordire lo spettatore

Mi è difficile parlare di questo film dato che appena terminata la visione sono rimasto con un senso di malessere addosso. Pensieri, deduzioni, personaggi, tutto rimbombava dentro la mia testa senza un preciso ordine. Ora che è passato un po' di tempo, sono un po' più lucido e vedrò di esprimermi al meglio (o almeno ci provo). Haneke è uno di quei registi che sa quello che fa con una lucidità e una freddezza che raramente ho visto al cinema. Per questo motivo il suo cinema (pensiamo a Funny Games o anche al più recente Il Nastro Bianco) è sempre diviso tra i suoi detrattori (chi lo definisce addirittura un sadico) e i suoi estimatori. Io dopo varie visioni e vari dubbi sto dalla parte di chi lo stima.

Daniel Auteuil, Juliette Binoche

Niente da nascondere (2005): Daniel Auteuil, Juliette Binoche

Questo "Niente da nascondere" propone tematiche e mezzi che avevo già avuto modo di approfondire attraverso altri registi. Basti pensare a Strade Perdute di Lynch. Anche li una coppia di sposi riceve un pacco anonimo con all'interno una videocassetta. La differenza però è come i registi mettono in scena il contenuto di quella videocassetta. Haneke opta per un inquadratura fissa, nessun movimento di macchina. Solamente un gelido sguardo posto in un luogo ben definito e al tempo stesso indefinito. Assieme alle videocassette arrivano in contemporanea anche dei disegni, molto infantili riguardanti però temi violenti. Georges, il nostro protagonista è turbato, non è inflessibile anzi. Il suo lavoro è proprio quello di stare davanti alle telecamere dove egli stesso si crea un personaggio che non è nient'altro che il suo riflesso. 

Daniel Auteuil, Aïssa Maïga, Denis Podalydès, Juliette Binoche, Michael Haneke, Daniel Duval, Nathalie Richard

Niente da nascondere (2005): Daniel Auteuil, Aïssa Maïga, Denis Podalydès, Juliette Binoche, Michael Haneke, Daniel Duval, Nathalie Richard

La televisone,le telecamere e in questo caso anche il cinema vengono visti come mezzi che possono dire al tempo stesso verità e finzione. Basti pensare al linguaggio non verbale che una persona può addottare in tv (pensate la scena del tg 3 presente all'interno di questo film). C'è poco da fare, se una persona sa di essere filmata allora costruisce su di sè una sorta di patina in modo tale da arrivare allo spettatore in una determinata maniera. Se gli spettatori venissero a sapere che il protagonista del loro talk show preferito non è nient'altro che un bugiardo cosa penserebbero? Gli ascolti crollerebbero e la persona sarebbe rovinata. Invece qui ci troviamo con uno sguardo onnipresente che vede tutto; comportamenti illeciti compresi. Il punto della questione è che in questo film (a differenza del titolo) tutti hanno qualcosa da nascondere. Le risposte che ci verranno elargite saranno veramente poche (lo stesso schema narrativo verrà preso nel Natro Bianco). La videocassetta permette di registrare appunto luoghi, sensazione e contro la nostra volontà può mettere in moto dei sensi di colpa che si erano annidati nel nostro cervello. La nostra memoria può far finta di dimenticare ma attraverso la tecnologia si possono avere delle prove materiali. I sensi di colpa che attanagliano il protagonista sono sempre li celati e alcune scene del film sono li a ricordarcelo. La violenza mostrata in questo caso, tranne che per due scene in particolare e più che altro verbale. In definitiva un film non di facile visione ma che dimostra ancora una volta di come Haneke abbia le idee chiare su come stordire lo spettatore. 

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