Regia di Michael Haneke vedi scheda film
Il titolo originale, Caché, dice il contrario. Dice che c’è qualcosa di nascosto, non che non c’è niente da nascondere. Ma forse è uguale: perché alla fine non si sa se c’era o no qualcuno, e chi fosse, nascosto a filmare la casa dove vive il buon borghese Daniel Auteuil, che cura in Tv una trasmissione sui libri, insieme a sua moglie Juliette Binoche, che fa l’editrice, e al loro figlio adolescente. L’immagine della casa arriva a Georges su un vhs. Poi, insieme a un’altra cassetta, gli viene spedito un disegno infantile e cruento. E Georges e Anne si trovano dentro una storia che sembra non avere vie d’uscita se non all’indietro, negli anni della guerra d’Algeria, e all’ingiù, dentro gli incubi (e le colpe?) di Georges. Haneke insiste a costruire meccanismi voyeuristici (razionalmente più che traballanti) per mettere alla prova i suoi personaggi (già traballanti di loro). Film gelido, livido e senza spiegazioni. Dov’è la verità, chi ci guarda, sappiamo o no guardarci dentro… Qualcuno dice che la spiegazione dei misteri sta nell’inquadratura sui titoli di coda. Altri dicono che non si devono cercare soluzioni. E se invece ci venisse da dire che troppe e troppo compiaciute ambiguità stroppiano?
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