Regia di Michael Haneke vedi scheda film
Anche se pensiamo a Strade perdute di Lynch, lo sguardo invadente delle misteriose cassette di "Niente da nascondere" ci appare come qualcosa di nuovo e inquietante. Non fanno paura quanto quelle di Lynch, ma scuotono nel profondo. Daniel Auteil dà inizio a un lento percorso alla ricerca della verità, alla ricerca di maggiore consapevolezza. Rimane deluso come lo spettatore, ma scopre le sue debolezze e le sue incapacità. Addirittura risale alla sua infanzia, e trova quasi un colpevole, che agisce quasi senza ragione in maniera violenta, in una delle scene di suicidio più inaspettate e spaventose dell'intera storia del cinema. Infine però sorgono dei perché: ma quale preoccupazione, se noi uomini civili, borghesi o meno, benestanti o meno, nel nostro focolare e nella nostra intimità, siamo normali e non abbiamo rien à cacher?
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