Regia di Atom Egoyan vedi scheda film
Non mi aspettavo proprio di vedere Egoyan cadere così in basso! Dov'è finito lo sguardo umanista, pregno di dolente pietà, anche e soprattutto alle prese con le tematiche più scabrose, che aveva reso indimenticabili il Dolce Domani e il Viaggio di Felicia? Dove ha smarrito, il canadese, quel passo lento, composto, attendista che lo aveva contraddistinto in passato? Quell'intelaiare la fitta trama poco alla volta, pazientemente, laconicamente, inserendo i pezzi del puzzle con un'apparente casualità, che in realtà nascondeva un metodo rigoroso...Questo metodo, in False Verità, diventa non tanto maniera, quanto gioco gratuito e cerebrale, afflitto inoltre da ammiccamenti finto-trasgressivi, moralismo ipocrita e, quel che è peggio, una scontata speculazione su un immaginario settantiano di sesso/droga che sinceramente ha stufato: la trovata della recita di Alice in Wonderland con White Rabbit come colonna sonora è miserabile per quanto è risaputa! Manca il dolore, manca la compassione, manca la profondità nell'indagine psicologica: nonostante questo andirivieni fra anni 50 e 70, ulteriormente complicato dalla pluralità di voci narranti, i personaggi restano figurine, piatte, inconsistenti, senza spessaro, senza senso, senza vita.
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