Regia di Atom Egoyan vedi scheda film
Nel 1957, una coppia di intrattenitori televisivi si ritrova con la carriera distrutta dopo che una ragazza viene trovata misteriosamente morta nella loro suite d’albergo. Quindici anni dopo, una giovane giornalista cerca di fare luce sui fatti. Il film mostra bene il carattere mostruoso della tv bontà stile Telethon e l’ipocrita moralismo degli USA anni ’50 (che tollera le libertà sessuali e i rapporti con la mafia, purché tutto rimanga in privato). Unico, parziale motivo di delusione: date le premesse, cioè il titolo (l’ossimoro della versione italiana rende in qualche modo l’intraducibile doppio senso dell’originale, che vuol dire sia “Dov’è la verità” sia “Dove mente la verità”), la pluralità delle voci narranti e la struttura caleidoscopica, mi sarei aspettato una conclusione un po’ più ambigua; invece il colpevole viene scoperto (ma non punito) e ogni dettaglio chiarito, in modo anche un po’ didascalico. Comunque, nessuno ne esce con la coscienza pulita, tutti sono devastati dai sensi di colpa e dal desiderio di una impossibile riconciliazione (l’ultima parola che viene pronunciata è “perdonami”).
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta