Regia di Atom Egoyan vedi scheda film
Una giovane giornalista ambiziosa (Lohan) indaga sulla separazione tra Lanny (Bacon) e Vince (Firth), due famosi presentatori che spopolarono negli anni '50 con delle incredibili maratone televisive a suon di Telethon. La ragazza, non senza raggiri, scopre che i due hanno sulla coscienza la morte, piuttosto macabra, di un'altra aspirante giornalista (Blanchard), che pare fosse venuta a conoscenza di un loro segreto "particolare", passando così al ricatto. La vicenda è in realtà assai più ingarbugliata perchè, come in ogni giallo che rispecchi le convenzioni, il maggiordomo c'entra sempre qualcosa.
Ingarbugliatissimo al punto sa dover ricorrere a un'insopportabile voce off (quella della giornalista che "indaga") per rendere meno oscure le connessioni ampiamente zoppicanti di questo guazzabuglio, False verità sfiora l'apoteosi del delirio onanistico sul piano del racconto. La pretesa del regista di origini armene sarebbe quella di mescolare le pubbliche virtù della televisione - solidale con i malati - con i vizi privati fatti di droga, alcol e sesso promiscuo. Lo stile annaspa però nell'estetismo fine a se stesso: erotismo, scorci noir, rimandi impliciti a La congiura degli innocenti vanno di pari passo con il registro ampolloso, patinato, essenzialmente fasullo di un film che mette peraltro in risalto la negazione dell'essere attore affidando alla insignificante Alison Lohman il ruolo di protagonista. Basta vederla per capire perchè l'omosessualità sia tanto diffusa...
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