Regia di Jean-Pierre Dardenne, Luc Dardenne vedi scheda film
Raccontare la vita non significa necessariamente riuscire a fare buoni film. Ma qui, come nella maggior parte dei film dei Dardenne, le due cose miracolosamente coincidono. I due fratelli belgi tornano a girare film negli ambienti a loro più congeniali, in un mondo di marginalità, in cui è al centro di tutto il rapporto tra genitori e figli. Anche qui i registi stanno addosso ai loro personaggi con la macchina da presa, alternando momenti "intimisti" ad altri di movimento quasi frenetico: l'inseguimento in scooter sembra preso da un poliziesco degli anni Settanta. Ed il finale, seppure drammatico, sembra schiudersi alla speranza, con una prima assunzione di responsabilità da parte del protagonista (il bravo Jérémie Rénier, che tornerà a recitare un personaggio per i Dardenne anche in Il ragazzo con la bicicletta, del 2011)
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