Regia di Jean-Pierre Dardenne, Luc Dardenne vedi scheda film
Bellissimo film, una delle vette del cinema dei fratelli Dardenne. Con espliciti riferimenti al cinema di Bresson (i modelli potrebbero essere sia Pickpocket che L'argent), i fratelli Dardenne costruiscono un referto agghiacciante sulla precarietà esistenziale di una coppia di emarginati, sul male a cui può portare una vita di stenti condotta senza una prospettiva morale e sull'assunzione della responsabilità per rimediare a quel male. Il tutto pronunciato con linguaggio essenziale, depurato e rigoroso, ma allo stesso tempo profondamente "vero" e di forte risonanza emotiva, come nel bellissimo finale. Non c'è il miserabilismo, non ci sono giudizi morali sui personaggi ma uno sguardo onesto e lucido che lascia parlare i fatti da soli, con un acuto senso del dettaglio e della concretezza materiale dei corpi. L'immagine che dà del mondo contemporaneo è rabbrividente, ma estremamente credibile e veritiera, pur filtrata attraverso una vicenda-limite. Non condivido le accuse di ripetizione rispetto ai precedenti Rosetta e Il figlio: lo stile dei Dardenne si è affinato e ha portato alle estreme conseguenze le scelte teoriche propagandate dal manifesto del Dogma a cui aderirono tanti registi degli anni'90, nello sforzo di dare una nuova purezza espressiva al cinema. Tanti i momenti di intensità dolorosa, fra cui la sequenza del borseggio nel prefinale che combina l'azione realistica con una inedita ed efficace suspense. Ottimi i due protagonisti, perfettamente calati nei miseri panni dei rispettivi personaggi; Jeremie Renier conferma il suo ruolo di icona del cinema dei Dardenne con un talento schietto e sorprendente in un ruolo difficile (Bruno non risulta mai un mostro, neppure quando vende il figlio e comunica la notizia senza battere ciglio a Sonia), mentre Deborah Francois al suo esordio e' gia' in grado di recitare con un'ammirevole gamma espressiva. Da vedere assolutamente, uno dei film più intensamente spirituali degli ultimi decenni, in cui la Grazia riesce ad intervenire in un quadro desolante di miseria economica e morale, ma in cui i Dardenne ribadiscono con forza la necessità della speranza.
voto 9/10
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