Regia di David Cronenberg vedi scheda film
I canadesi (specialmente quelli del Québec, vedi Arcand) godono il privilegio di avere un posto d’osservazione ravvicinato sull’impero, senza però farne parte. Cronenberg analizza il cuore violento della società statunitense presentando la storia esemplare di un ex killer della malavita, che si illude di essersi nascosto dentro una normale vita borghese ma che imprevedibilmente si trova sotto i riflettori dei media per aver ucciso due rapinatori: viene contattato prima dai vecchi rivali, poi dai vecchi compagni; entrambi i gruppi vorrebbero farlo fuori, ma è invece lui che massacra tutti come un angelo sterminatore, in due sequenze volutamente eccessive. Ma la violenza, negli USA, è socialmente accettata, è un elemento della vita quotidiana (il figlio del protagonista, che a scuola ha reagito alle prepotenze di un bulletto mandandolo all’ospedale, si è comportato nel suo piccolo come il padre): per questo, nel terribile finale, l’uomo può essere riammesso nell’alveo familiare senza che gli vengano poste domande; non importa cosa ha fatto la notte scorsa, l’importante è che possa riprendere la sua facciata di rispettabilità senza che altri fantasmi del passato tornino a cercarlo.
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